Vai al contenuto

Andare per funghi in tutta sicurezza

I consigli dell’Ispettorato Micologico dell’Azienda Usl di Cesena per gustare i prelibati frutti del sottobosco senza correre rischi. Dopo un agosto torrido e siccitoso, i primi temporali di fine estate potranno favorire la crescita di funghi: un momento particolarmente atteso per gli appassionati raccoglitori o semplici consumatori, che devono però stare all’erta davanti alle possibili insidie che questi prodotti della natura possono celare. L’incontro con i funghi è facile già in questo periodo durante le passeggiate nei boschi, nei prati e nei pascoli montani, ma è bene ricordare che la loro raccolta è disciplinata da leggi e regolamenti a tutela dell’ambiente e della salute dell’uomo.“E’ consigliabile raccogliere solo funghi freschi e sani, di sicura commestibilità – raccomandano Giorgio Bisulli e Gabriele Titi, micologi dell’Ispettorato Micologico dell’Azienda Usl di Cesena – non impregnati d’acqua, ammuffiti, invasi da parassiti fungivori, semicongelati, troppo vecchi, eccessivamente piccoli o comunque al di sotto delle dimensioni previste dai regolamenti. E’ opportuno poi rimuovere le parti dei funghi molto molli o fibrose, cuocerli a lungo per renderli più digeribili e non congelarli da crudi”.

 

E’ bene poi non farsi ingannare dal gradevole odore, poiché anche i funghi tossici possono esaltare profumi piacevoli, e non fidarsi di alcune credenze popolari. I funghi del legno  – specifica Bisulli – non sono tutti commestibili, le forme cespitose, a famigliola, sono comuni anche nelle specie tossiche; i funghi rosicchiati da animali o la presenza di lumache non danno garanzia sulla commestibilità, in quanto questi animali molluschi consumano abitualmente anche specie mortali per l’uomo. Un’attenta conoscenza micologica, è propria di un professionista e non di amatori improvvisati: al minimo dubbio piuttosto che fidarsi dell’amico “esperto”, è meglio rivolgersi all’Ispettorato Micologico dell’Ausl di Cesena”.Per evitare brutte sorprese, inoltre, è bene far controllare sempre tutta la partita e non solamente un campione rappresentativo.L’Ispettorato Micologico del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL di Cesena è intervenuto per 3 intossicazioni nel 2008, 8 nel 2009, 9 nel 2010, 6 nel 2011, e 1 dall’inizio dell’anno ad oggi. Sono state in questi ultimi 5 anni 33 le persone complessivamente coinvolte, per l’ingestione prevalentemente di “prataioli tossici”, “balute”, “colombine”, “false morette” e altre specie pericolose”. Inoltre è bene ricordare che anche l’ingestione di funghi commestibili, ma in cattivo stato di conservazione può determinare la comparsa di sintomi gastro-enterici.Le parole d’ordine per un consumo sicuro sono quindi: attenzione al corretto riconoscimento del fungo, buona conservazione dello stesso e adeguata osservanza delle prescrizioni relative alla cottura. E’ comunque buona norma non far consumare funghi spontanei a bambini, persone anziane, donne in stato di gravidanza e a tutti coloro che soffrono di patologie allergiche, del fegato, stomaco ed intestino.“Il fungo va considerato un alimento complementare e, come tale, va consumato con moderazione – conclude Titi – ricordandosi che un’indigestione dopo il consumo di funghi può essere interpretata come una intossicazione”.L’Ispettorato Micologico dell’Azienda Usl di Cesena effettua gratuitamente il controllo della commestibilità dei funghi raccolti per l’autoconsumo. A Cesena presso la sede del Dipartimento di Sanità Pubblica (via M. Moretti 99, tel. 0547 -352079), aperta da aprile a novembre il lunedì e i giorni successivi alle festività infrasettimanale dalle 11 alle 12.30; A San Piero, presso l’Ospedale Angioloni (via Marconi 36, tel. 0543 – 917116) il sabato dalle ore 10 alle ore 12.