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Allarme ictus – incremento tra i giovani dai 20 ai 54 anni a causa dell’uso di droghe

L’ictus è in aumento tra i giovani, questo l’allarme lanciato dagli stati uniti: nel corso degli ultimi 20 anni, secondo uno studio pubblicato da Neurology, la percentuale di persone tra i 20 e i 54 anni, colpite da questa patologia, è aumentata dal 13% al 19%. L’ictus giovanile è la malattia neurologica più frequente dopo il trauma cranico; ad alcuni fattori di rischio “tradizionali” come ipertensione, fumo e aumento del colesterolo, ne va aggiunto uno nuovo, l’uso di droghe, dalle anfetamine alla cocaina, aumentato di 10 volte dal 1994 al 2005. In Italia questo allarme deve ancora essere recepito dalla popolazione e dalle autorità sanitarie. Per la maggioranza degli italiani, l’ictus rimane una patologia per molti aspetti ancora sconosciuta, non solo nelle sue caratteristiche cliniche, ma anche in termini di mortalità e disabilità. Da una recente indagine condotta da A.L.I.Ce. Italia Onlus, in collaborazione con il Censis e l’Università degli Studi di Firenze, emerge che solo 8 italiani su 100 sanno, per esempio, che alcune anomalie cardiache, come la fibrillazione atriale (FA)sono cause predisponenti all’ictus. Inoltre, il 77% pensa di sapere cos’è, ma tra loro meno del 57% riesce ad identificarlo correttamente come una malattia del cervello, mentre circa il 14% ritiene che sia un tipo di infarto cardiaco e l’11% lo considera una malattia del sangue. Ogni sei secondi, nel mondo, una persona viene colpita da Ictus, indipendentemente dall’età o dal sesso ed 1 persona su 6 viene colpita dall’Ictus nell’arco della sua vita.L’ictus è responsabile di più morti ogni anno di quelli attribuiti all’Aids, tubercolosi e malaria messi insieme. In Italia, e in tutto il mondo occidentale, è causa del 10-12% di tutti i decessi per anno, rappresentando la prima causa d’invalidità e la seconda causa di demenza con perdita dell’autosufficienza. Questo è il terribile messaggio chiave dell’ottava Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale, iniziativa promossa dalla WorldStroke Organization e che si celebra in tutto il mondo oggi, 29 ottobre.

 

A.L.I.Ce. Italia Onlus insieme ad altre 40 tra Società Scientifiche e Associazioni di Pazienti a livello internazionale, ha recentemente firmato la Carta Globale del Paziente con Fibrillazione Atriale, che contiene le principali raccomandazioni che istituzioni, aziende sanitarie, enti regolatori e governi nazionali dovrebbero attuare per salvare vite umane, migliorare la vita dei pazienti, ridurre l’impatto della malattia e gli enormi oneri ad essa collegati – ha affermato l’ingegner Paolo Binelli, Presidente della Federazione A.L.I.Ce. Italia Onlus – Gli ictus ischemici correlati a FA causano una disabilità peggiore rispetto agli altri, ma la gran parte di essi potrebbe essere evitato grazie ad una corretta diagnosi precoce e all’accesso a trattamenti appropriati, obiettivi primari della Carta. Si prevede che il numero degli europei affetti da FA raggiungerà i 25-30 milioni entro il 2050 e l’obiettivo recentemente adottato dalle Nazioni Unite è proprio quello di ridurre del 25% entro il 2025 la mortalità causata da malattie non trasmissibili” conclude l’Ing. Binelli.“L’afasia è una delle disabilità che colpisce chi subisce un ictus: chi ne è colpito, pur mantenendo intatte le proprie facoltà intellettive, subisce danni a specifiche funzioni mentali tra le quali, in primo luogo, quelle connesse al linguaggio – ha dichiarato il Professor Carmine MariniDocente di Neurologia all’Università de L’Aquila e Responsabile Stroke Unit Ospedale di Avezzano – e proprio nell’ambito della riabilitazione post ictus rientra il progetto del Coro degli Afasici, composto da un gruppo di pazienti afasici che riescono a comunicare tra loro attraverso un codice strumentale e vocale. Purtroppo la musicoterapia nel nostro Paese non è molto conosciuta e ancor meno quelle che sono le sue reali potenzialità, speriamo che questo evento riesca a divulgare meglio il messaggio dell’importanza di una simile terapia per le persone affette da ictus”.

Per la sua elevata incidenza, l’ictus cerebrale rappresenta un problema assistenziale, riabilitativo e sociale di enormi dimensioni. “Per l’ictus molto si può faresia nella fase di prevenzione che nel momento della malattia e della continuità assistenziale.  La diffusione della trombolisi – ricorda il Dottor Claudio PozzessereResponsabile Stroke Unit Ospedale San Camillo di Roma –  e delle unità ospedaliere dedicate alla cura dell’ictus (“stroke unit“) può ridurre notevolmente la mortalità e la disabilità: nel nostro Paese, solo il 40% delle persone colpite da ictus arriva in una Stroke Unit entro le prime 3 ore e, una volta dimessi dall’ospedale, i pazienti si trovano ad affrontare ancora molte difficoltà in quanto non esiste un percorso di assistenza e di riabilitazione predefinito. Purtroppo la mancanza di una buona copertura nazionale delle Stroke Unit così come di una rete assistenziale integrata, fa sì che l’ictus abbia conseguenze molto gravi non solo per il paziente ma anche per i suoi familiari e caregiver”.

 La Federazione A.L.I.Ce. Italia Onlus, composta da 20 Associazioni Regionali, è  un’associazione di volontariato libera e non lucrativa, l’unica in Italia, formata da persone colpite da ictus, familiari, medici, personale addetto all’assistenza, riabilitazione e volontari. L’attività degli aderenti è basata sul volontariato e i finanziamenti derivano prevalentemente dai contributi dei soci e degli enti pubblici. A.L.I.Ce. Italia Onlus ha confermato ancora una volta il suo impegno a favore della prevenzione, promuovendo, dal 22 al 29 ottobre, presso migliaia di farmacie in tutta Italia, il controllo della pressione arteriosa e della fibrillazione atriale. Grazie ad una costante prevenzione e ad una attenta diagnosi precoce, infatti, si possono evitare ben 3 ictus su 4 causati proprio da fibrillazione atriale.

A.L.I.Ce. Italia Onlus ha ricevuto, dalla World Stroke Organization (WSO) di cui fa parte, il Premio Menzione d’Onore come riconoscimento delle attività svolte in occasione della Giornata Mondiale 2011; è inoltre membro di SAFEStroke Alliance for Europe, organizzazione che riunisce 20 Associazioni di pazienti colpiti da ictus di 17 Paesi europei e che ha diffuso le linee guida per la prevenzione e una migliore cura dell’ictus in un documento rivolto al Parlamento europeo e a tutti i governi dell’Unione: un’alleanza europea contro l’ictus.

 

 

 

 

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