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Allarme dermatologi, l’abuso di alcol rovina la pelle

Il bicchierino è un vizio duro a morire. Il fatto è che sempre più giovani abusano di alcolici. Secondo l’Istituto Superiore della Sanità, questo problema interessa 1 milione e mezzo di persone fra 11 e 24 anni. Nello stesso tempo sono passati dal 33,7 al 41,9% i giovani di 18-24 anni che consumano alcol fuori pasto; mentre nella fascia di età dai 14 ai 17 anni la percentuale è passata dal 14,5 al 16,9.

Anche i dati emersi da un rapporto Hsbc-Italia sono allarmanti. Sempre più ragazzi tra gli 11 e i 15 anni soffrono di dipendenza da alcol. L’abuso di tali sostanze ha gravi effetti sul fisico degli adolescenti, mal di testa, mal di stomaco, capogiri, mal di schiena e insonnia. L’alto apporto calorico delle bevande alcoliche inoltre, provocherebbe un aumento del sovrappeso: il 13,7% delle ragazze e il 21,3% dei ragazzi ha dei chili di troppo. E con la fine delle scuole e quindi la possibilità di uscire tutte le sere, le percentuali sono purtroppo destinate a crescere in maniera esponenziale.

Questo apporto calorico avrebbe degli effetti negativi sul peso e sulla pelle, in particolar modo sul viso. Una recente ricerca condotta dalle Prof.sse Gabriella Fabbrocini e Annamaria Colao (Federico II), coordinata dal Prof. Giuseppe Monfrecola ha dimostrato infatti, che un alta percentuale di giovani tra i 15 e i 20 anni con acne resistente ai comuni trattamenti, presenta un’elevata percentuale di insulinoresistenza.

“Oltre all’elevato apporto di zuccheri e grassi, dopo una notte di bagordi, il ph della pelle è scombussolato, tanto da farci desiderare l’assunzione di cibi salati e grassi che possano bilanciare nuovamente il fisico.” – spiega la Dott.ssa Fabbrocinidocente di dermatologia e venereologia presso l’Università di Napoli Federico II – “Quindi oltre all’alcol che già di per se è molto calorico aggiungiamo alimenti ad alto indice glicemico che oltre a portare a un considerevole aumento di peso corporeo causano un peggioramento delle condizioni della pelle e a un aumento della seborrea e di tutte le condizioni ad esse legate come acne, capelli grassi, punti neri, pelle untuosa”

“L’alcol inoltre è epatolesivo soprattutto negli adolescenti e questo si può ripercuotere indirettamente anche sull’equilibrio idroelettrolitico del nostro organismo e della nostra pelle che risente molto di tali squilibri.” – chiarisce la Dott.ssa – “Rossori, eritemi e pelle con tendenza alla couperose e alla rosacea possono poi essere aggravati da un tasso alcolico elevato, cosa diversa e’ il mezzo bicchiere di vino rosso ai pasti che grazie all’attività antiossidante del resveratrolo può essere di aiuto come nemico dei radicali liberi.”

 Ma oltre all’alcol quali sostanze sono colpevoli dell’invecchiamento cutaneo?

“In primis abbiamo i raggi ultravioletti seguiti dal fumo di sigaretta, dallo stress, dall’abuso di farmaci e da una dieta ricca di grassi animali – illustra l’esperta – anche lo smog è un fattore determinante.” “Negli ultimi anni l’aumentata esposizione a tanti diversi inquinanti ambientali poco conosciuti ha aumentato il rischio di sensibilizzazione e di alcune manifestazioni acneiche iatrogene ossia da eccessiva esposizione ad alcune sostanze come gli idrocarburi”.

 L’alimentazione può davvero venire in nostro aiuto influenzando il decorso della patologia?

“Sicuramente un’alimentazione a basso carico glicemico può aiutare i dermatologi, in alcuni casi resistenti alle comuni terapie antiacne, a ottenere il massimo risultato.  I meccanismi sono complessi, e alla base ci sarebbe un meccanismo di insulino resistenza; diversi studi infatti rilevano come una dieta ipocalorica possa migliorare, oltre che il nostro stato di salute generale, mantenendoci in forma, anche il grado di infiammazione associato all’acne.” Conclude Gabriella Fabbrocini.

Un sostegno arriva anche dal libro rieditato “A tavola non si invecchia” edito da Giunti a firma di Pucci Romano e Gabriella Fabbrocini in collaborazione con Lorella Cuccarini. Un volume di 70 ricette, rispettose della dieta mediterranea, che oltre a contenere preziose indicazioni nutrizionali sugli ingredienti che la compongono e indicare la capacità antiossidante della stessa, tengono conto anche del carico glicemico.