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Alessandro Diamanti: “Imparare da giovani lo stile di vita dei campioni”;gli oncologi e i calciatori in classe per insegnare la prevenzione

Allarme alcol, un’abitudine per l’80% degli emiliani tra i 14 e i 17 anni. Il fuoriclasse rossoblu spiega come le regole dello sport valgano anche per battere i tumori. L’iniziativa è sostenuta da Presidenza del Consiglio, CONI, FIGC e FMSI. Sul sito del progetto grande successo per il “Quiz della salute”. “Ragazzi, volete conoscere le regole per diventare campioni sul campo e nella vita? Bene, la prima è stare lontani dall’alcol! Non avete bisogno di ubriacarvi per divertirvi. Cosa ricordate il giorno dopo? E da sobri avete molte più possibilità di far colpo su quella ragazza che vi piace tanto…”. Un’ora di lezione insolita quella a cui hanno avuto la fortuna di assistere gli studenti bolognesi del Liceo “Sabin”. In cattedra il “prof” Alessandro Diamanti, protagonista della seconda tappa della terza edizione del progetto “Non fare autogol”. Dopo il successo delle prime due stagioni, torna la campagna promossa dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), per spiegare agli adolescenti come tenersi alla larga dai tumori. “La prevenzione del cancro passa sempre di più dai giovani – sottolinea il prof. Carmine Pinto, Segretario Nazionale AIOM –: pochissimi sanno che adottare un corretto stile di vita, fin da una giovane età, mette al riparo l’organismo dall’insorgenza di malattie e disturbi. L’alcol rappresenta un fattore di rischio purtroppo molto diffuso anche in Emilia Romagna, dove il consumo di alcolici è un’abitudine per il 34% degli 11enni e addirittura l’80% dei 14-17enni. L’aspetto preoccupante è che bastano 50 grammi di alcol al giorno per aumentare di due o tre volte il rischio di tumori della cavità orale, della faringe e dell’esofago rispetto ai non bevitori. È per questo che sensibilizzare e informare i teenagers ha un ruolo fondamentale”. Per ribadire il concetto al fianco di AIOM si sono schierati la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il CONI, la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e la Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI). “I tumori sono secondi solo alle malattie cardiovascolari come numero di decessi – continua il prof. Pinto –, ma rappresentano la principale causa di anni di vita persi, poiché insorgono in età più giovane. Si tratta in ogni caso di malattie in cui la prevenzione può fare la differenza. È questo il principale obiettivo della campagna ‘Non fare autogol’, che utilizza il linguaggio universale dello sport per veicolare importanti valori e messaggi di salute”. Un progetto innovativo che fino al termine del campionato coinvolge tutte e 20 le squadre del campionato di calcio di Serie A. Un vero e proprio “Tour della prevenzione oncologica” in 16 città, con i più importanti campioni del nostro torneo: da Nocerino a Chiellini, da Cambiasso a Diamanti fino a Balzaretti, con il CT della Nazionale Italiana Cesare Prandelli. “Per noi è un onore partecipare a iniziative così importanti – dichiara il calciatore del Bologna e della Nazionale Alessandro Diamanti –, soprattutto perché in questo modo rappresentiamo un modello positivo per i ragazzi e cerchiamo di dimostrare che anche noi calciatori, fuori dal campo, possiamo fare qualcosa di buono”. In Emilia Romagna nel 2010 si sono registrati 21.221 nuovi casi di tumore (in aumento rispetto al dato di 20.091 del 2009), con 9.361 decessi (in aumento rispetto al dato di 8.924 del 2009). Sono invece 168.303 le persone oggi viventi colpite in passato da una neoplasia (in aumento rispetto al dato di 152.882 registrato nel 2009).

Il progetto Non fare autogol, la cui terza edizione è resa possibile da un educational grant di Bristol-Myers Squibb, può contare su un importante versante online per raggiungere tutti gli studenti italiani: dalle pagine facebook (http://www.facebook.com/NonfareAutogol) e twitter (http://twitter.com/NonFareAutogol) al seguitissimo sito internet www.nonfareautogol.it, dove gli studenti di tutta Italia possono partecipare al “Quiz della salute”: 15 domande sui 7 autogol del proprio benessere, i comportamenti dannosi più diffusi tra i giovani. In occasione di ogni tappa, tra i ragazzi che avranno totalizzato il miglior punteggio, viene estratto un vincitore che ritira un premio direttamente dalle mani del campione di serie A. Sempre dal sito è possibile scaricare l’opuscolo informativo del progetto, che viene distribuito ai ragazzi che partecipano agli incontri con gli oncologi e i calciatori. La terza edizione, inoltre, potrà contare su un media partner di primo livello: AIOM ha stipulato un accordo con Rai Sport, per cui tutti gli incontri verranno trasmessi in diretta sul canale 57 del digitale terrestre e online in streaming sul sito www.raisport.rai.it.
Nelle prime due edizioni sono stati raggiunti migliaia di studenti grazie al contributo di campioni come Pato, Legrottaglie, Miccoli, Gilardino, Palombo, De Sanctis, Perrotta, El Shaarawy, Chiellini, Giovinco, Montella, Rocchi, che completano la “squadra della prevenzione” dell’AIOM.
“Il cancro colpisce di più le Regioni settentrionali (+30%) rispetto al Sud – conclude il prof. Pinto -, ma complessivamente nel nostro Paese migliorano le percentuali di guarigione. Il 61% delle donne e il 52% degli uomini è vivo a cinque anni dalla diagnosi. Il merito è da ricondurre alla più alta adesione alle campagne di screening, che consentono di individuare la malattia in uno stadio iniziale, alla maggiore efficacia delle terapie ma anche alle campagne di sensibilizzazione e prevenzione oncologica, come il progetto Non fare autogol”.

Ufficio stampa
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