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8 marzo, la salute si tinge di rosa

8 marzo, è la festa delle donne. Quanto l’altra metà del cielo sia protagonista del sistema sanitario lo dimostrano i servizi e i percorsi che l’Asl 11 mette quotidianamente a disposizione delle donne, senza perdere di vista ogni fase  fondamentale del loro percorso di vita. C’è, poi, un dato interessante: la sanità sta cambiando volto, anzi colore, visto che si tinge sempre più di rosa. Le donne che, a vario titolo, lavorano in sanità, sono in aumento, Nell’Asl 11 su 2487 dipendenti complessivi (tra sanitari, tecnici e amministrativi) 1793 sono donne, di queste 1181 ricoprono un ruolo sanitario, 342 un ruolo tecnico e 270 un ruolo amministrativo. Di queste, 27 ricoprono un ruolo direttivo.

“Come donna – ha commentato Antonella Valeri, dal 2010 direttore amministrativo e unica donna a ricoprire questo importante ruolo nella storia dell’Asl 11 – mi auguro che le donne ricoprano sempre più incarichi di responsabilità. Nonostante la loro superiorità numerica, ancora oggi sono poche le donne ai posti di comando. Mi auguro il futuro sia sempre più rosa”.Sul piano sanitario e assistenziale sono numerosi i servizi rivolti alle donne, di seguito alcuni validi esempi

PERCORSO NASCITA

Il Dipartimento materno infantile dell’Asl 11 si occupa della salute della gestante e del bambino, garantendo una risposta adeguata ai bisogni della coppia, tenendo conto dei fattori etnici culturali e sociali che emergono nel contesto  urbano. Gli obiettivi prioritari consistono nell’assistere la famiglia nel desiderio di procreazione, nell’offrire il corso di preparazione ed assistenza al parto, organizzando incontri informativi e corsi di preparazione al parto, a livello consultoriale e ospedaliero, per accompagnare i genitori nell’esperienza della gravidanza.

Le attività di assistenza  si svolgono rispettando percorsi integrati fra ospedale e territorio.

Nel 2012 sono nati 1611 bambini, di cui 801 femmine in un contesto territoriale in cui la popolazione residente è pari a 242.924 unità (118.666 maschi e 124.258 femmine) di cui 29.318 straniera

LA GRAVIDANZA

Le attività di assistenza ambulatoriale partecipano al Percorso nascita fino ad un mese dopo il parto. Esistono attività per il Percorso della gravidanza fisiologica, che prevede ilServizio di consulenza per screening  per la sindrome di Down e  diagnosi prenatale (amniocentesi).

Esiste, inoltre, un servizio offerto per la gravidanza patologica; l’attività ambulatoriale prende in carico la gestante e ne definisce il percorso diagnostico e terapeutico, considerando le gravidanze a medio rischio; per l’alto rischio si collabora e si integra con i centri di livello superiore (Firenze AUOC Careggi Siena Pisa): l’équipe di professionisti si occupa dello screening diagnosi e trattamento delle patologie complicanti la gravidanza e delle gravidanze insorte in donne affette da malattie croniche.affrontabili per il livello assistenziale.

LA NASCITA

Per quanto riguarda il percorso gravidanza fisiologica alla gestante viene offerta la possibilità di entrare a far parte del percorso “Parto Naturale”con  la possibilità di accesso alle stanze del parto naturale. L’Azienda sta completando le condizioni  anche per il  travaglio /parto in acqua.

Per partorire in sala parto esistono 4 stanze per il travaglio ed 1 sala per il taglio cesareo. Un familiare può rimanere accanto alla gestante per tutta la durata del travaglio e del parto, fino alla nascita del bambino e all’uscita dalla sala parto.

E’ attivo un servizio di analgesia del parto offerto a tutte le donne che hanno seguito il percorso e ne hanno fatto richiesta.

DOPO LA NASCITA

Si offre la possibilità del” rooming in” del neonato sano con la mamma. Si promuove l’allattamento al seno come strumento di benessere sia per la madre che per il bambino; personale qualificato è a disposizione per dare informazioni sull’allattamento e sostenere la mamma in questo percorso.

PROGETTI ATTIVI

Donazione del sangue cordonale: un gesto di solidarietà; le gestanti possono accedere a questo percorso e capire come donare il sangue cordonale laddove sia possibile.

Partorire in anonimato progetto Mamma segreta: la legge italiana permette alla donna di partorire in anonimato e di non riconoscere il figlio, assicurando al bambino il diritto di crescere in una famiglia.

L’Asl 11 ha aderito al progetto regionale Codice Rosa, uno spazio all’interno del pronto soccorso in cui la vittima di violenze possa confrontarsi in maniera riservata con medici e forze dell’ordine per essere tutelate e sostenute nelle successive fasi. 

PREVENZIONE del tumore del collo dell’utero:

vaccino alle adolescenti, screening a partire dai 25 anni

Questa vaccinazione è stata introdotta in Toscana nel 2008, rivolta alle adolescenti nel dodicesimo anno di età (cioè a partire dagli 11 anni compiuti), e successivamente estesa fino a 18 anni.

L’Asl 11 ha puntualmente attivato la campagna, sia per le dodicenni che per le ragazze più grandi, e i dati di copertura vaccinale sono positivi. Sono state, infatti, complessivamente somministrate oltre 20mila dosi di vaccino, e la copertura vaccinale si attesta su valori medi superiori all’l’80%. Addirittura, per le ragazze nate nel 2000 la cui campagna è ancora in corso, il livello di adesione è intorno al 90%.

Poiché la gratuità della vaccinazione è mantenuta fino ai 18 anni, è in corso anche un nuovo invito per le ragazze nate nel 1995, per consentire appunto di sfruttare questa importante opportunità di prevenzione.

La vaccinazione consiste in 3 iniezioni intramuscolari (sul braccio), somministrati nell’arco di sei mesi. Il vaccino si è dimostrato estremamente sicuro: eventuali lievi effetti collaterali che possono manifestarsi in seguito alla vaccinazione (rigonfiamento e rossore nella sede di iniezione, malessere generale o talvolta febbre di grado lieve) si risolvono spontaneamente senza alcuna conseguenza in  pochi giorni.

I virus HPV si trasmettono per via sessuale (anche con rapporti non completi), e sono molto diffusi, tanto che si stima che circa il settantacinque per cento delle persone entri in contatto con questi virus almeno una volta nella propria vita. Mentre nella stragrande maggioranza dei casi l’infezione si risolve naturalmente senza alcuna conseguenza, in una piccola percentuale di casi il virus rimane attivo per un lungo periodo provocando lesioni che, nel tempo, possono trasformarsi in forme tumorali del collo dell’utero.

Per questi motivi, il vaccino assicura il massimo della sua efficacia se viene effettuato prima dell’inizio dei rapporti sessuali, e le adolescenti rappresentano il target ideale: in particolare l’età compresa tra gli 11 e i 12 anni è considerata ottimale, in quanto la risposta immunitaria è maggiore, e, quindi, il beneficio è massimo.

Prima dell’introduzione della vaccinazione contro l’HPV, lo screening periodico (Pap Test) ha rappresentato l’unico strumento a disposizione della prevenzione, che ha permesso di  individuare precocemente e curare le lesioni causate dal virus. Oggi, la combinazione  vaccinazione e pap-test rappresenta la modalità più efficace e completa per la prevenzione del cancro del collo dell’utero. E’ infatti opportuno precisare che la vaccinazione affianca ma non sostituisce lo screening periodico (Pap Test) attualmente raccomandato, ogni 3 anni, alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni.

Le vaccinazioni vengono effettuate presso i centri vaccinali dell’Asl 11. Per ulteriori informazioni è possibile telefonare all’Urp dell’Asl 11 (0571-7051), oppure consultare i siti internet accreditati quali http://www.regione.toscana.it/iointantomivaccinohttp://www.epicentro.iss.it/focus/hpv/hpv.asphttp://www.levaccinazioni.it/,http://www.salute.gov.it/malattieInfettive/malattieInfettive.jsp

SCREENING MAMMOGRAFICO

La mammografia è una prestazione radiologica che consente di individuare lesioni anche piccole di patologia oncologica mammaria che si concentra in un particolare periodo di vita (50-70 anni). E’ proprio in questo periodo che è necessario garantire l’erogazione della prestazione al fine di prevenire l’insorgere del quadro patologico. Per questo le linee nazionali e regionali prevedono che le donne con età compresa tra 50 e 70 anni partecipino alla campagna dello screening organizzata dalle Asl. La donna residente nell’Asl 11viene chiamata direttamente con una lettera a firma del proprio medico di famiglia e per effettuare gratuitamente la mammografia.

Nell’Asl 11 la prestazione mammografica viene erogata secondo varie modalità differenziata per garantire appropriatezza e sicurezza, considerando che è un esame radiologico:

  1. attraverso lo screening, con chiamata diretta da parte dell’Azienda. In tal caso la donna come detto riceve a casa un invito a firma del proprio medico di medicina generale con appuntamento già calendarizzato;
  2. percorso urgente, tale percorso è utilizzato nel caso in cui il medico di medicina generale o lo specialista effettui diagnosi di un quadro mammario sintomatico. In questo caso i tempi di attesa sono limitati nell’arco di una settimana;
  3. percorso di follow up: è quello svolto dalle pazienti già operate per patologia oncologica mammaria che devono effettuare un controllo entro i primi cinque anni dall’intervento. In questo caso l’attesa è di circa 5 mesi;
  4. percorso di controllo: è dedicato a pazienti operate per patologia oncologica mammaria che devono effettuare controlli a distanze superiori ai cinque anni dall’intervento. In questo caso le attese sono di circa 6 mesi;
  5. percorso prevenzione fuori screening: è quello svolto a coloro che, in assenza di sospetto patologico, di fattori di rischio e in età non compresa nella fascia 50-70 anni, desiderano effettuare la prestazione. In tale caso le attese si attestano in circa 1 anno;
  6. percorsi riservati: dedicati agli ambulatori della senologia e dell’oncologia. Il primo per garantire, in condizioni di reperto ecografico positivo, la possibilità di effettuare in tempi congrui la prestazione mammografica e il secondo, rivolto a pazienti già in cura presso la U.O.C. oncologia, ugualmente per garantire tempi congrui al bisogno sanitario della paziente già in terapia.

Tale modalità vengono gestite dagli stessi professionisti sulla base delle specifiche esigenze della paziente evitando, in tal modo incongruenze all’accesso. In questo ambito, dunque, l’Azienda ha scelto di sequenziare la domanda di prestazione in virtù di codici di priorità di presunta gravità.

MENOPAUSA

Da oltre 14 anni è attivo ad Empoli presso il distretto socio-sanitario di via Rozzalupi, un servizio consultoriale  dedicato alla donna in menopausa. Allo stesso servizio ci si sono rivolte finora 1530 donne. E’ attivo il mercoledì pomeriggio, dalle ore 14.30 alle ore 16.10, e vi si accede tramite prenotazione al CUP.

L’équipe consultoriale è composta da una specialista ginecologa e da un’ostetrica, con possibilità di consulenza psicologica e dietologica.

Ciò permette di rispondere alle svariate problematiche che segnano questa fase fisiologica della vita nella donna, contribuendo a farla vivere in serenità. Il periodo in cui la donna vive nello stato di menopausa comprende una buona parte della sua vita complessiva. Infatti, se da un lato l’aspettativa di vita media diventa sempre maggiore, dall’altro l’inizio della menopausa continua a collocarsi invece alla medesima età. Questo comporta un ampliamento sempre maggiore negli ultimi anni, ma anche nel futuro, del tempo in cui la donna vive la sua vita nello stato di menopausa.

La menopausa non è una malattia, ma un momento – come abbiamo ricordato –   fisiologico  della donna. Esistono diverse strategie per affrontare con successo eventuali problemi e disturbi,  se le donne sono adeguatamente consigliate.