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Vaccinarsi contro il papilloma virus: uno spettacolo teatrale per sensibilizzare bambine, insegnanti e genitori

Sabato al Mecenate di Arezzo, attori in scena per gli alunni delle quinte classi elementari e prime medie inferiori.Il teatro puo aiutare anche la salute. E’ con questo spirito che sabato prossimo, 6 aprile, alle 9,30, va in scena uno spettacolo teatrale per ragazzi al teatro Mecenate di Arezzo, dedicato ai ragazzi delle classi prime medie inferiori e di alcune classi quinte dell’Istituto comprensivo Francesco Severi di Arezzo, e aperto anche ai loro genitori e insegnanti.  Ad organizzarlo è la Asl, che attraverso l’Educazione alla Salute, prosegue il suo impegno nelle Scuole e verso i medici di medicina generale e i pediatri per la vaccinazione contro il papilloma virus.Attualmente ci sono due attività programmate nelle scuole.

La prima è relativa ad attività di educazione sanitaria di operatori del Consultorio che organizzano incontri presso le scuole medie, coinvolgendo i genitori degli alunni.

La seconda prevede una forma di collaborazione con il Rotary di Arezzo, da tempo impegnato in altre campagne di educazione sanitaria. Da questa collaborazione tra Educazione alla Salute e Rotary di Arezzo, (grazie anche al fatto che in quel Club partecipano dirigenti medici dell’Asl 8, tra i quali il dr. Franco Lelli, primario di ostetricia e ginecologia o la dr.ssa Michela Rinaldini, già medico presso l’oncologia) è stato elaborato un progetto che prevede l’attenzione degli adolescenti e dei loro genitori, (con il pieno coinvolgimento del gruppo insegnanti: in particolare quelli di scienze ed educazione fisica) verso le tematiche della prevenzione dell’infezione da Papilloma virus attraverso la somministrazione dello specifico vaccino. Questo per raggiungere  la massima adesione possibile alla vaccinazione a partire da 12 anni di età.
Tenuto conto del particolare target eterogeneo (adolescenti, genitori, insegnanti) l’Educazione alla salute dell’Asl 8 e il Rotary propongono un metodo innovativo di divulgazione secondo il quale le informazioni scientifiche sono intercalate da performance teatrali con attori appositamente preparati. Questo dovrebbe contribuire sia a comprendere e memorizzare meglio i concetti che a mantenere viva l’attenzione dell’auditorium.

ECCO LE BUONE RAGIONI PER VACCINARSI

E’ bene sapere che il  30% delle ragazzine, che poi diverranno donne, rischiano nella loro vita di esser colpite da cancro all’utero. Ogni anno nella nostra provincia  vengono diagnosticati 20 casi di carcinoma della cervice uterina (230 a livello regionale). “Nonostante questi dati – affermano gli specialisti del dipartimento della prevenzione – c’è quasi una famiglia su tre che rinuncia alla vaccinazione contro il papilloma virus. Una vaccinazione che è offerta gratuitamente dalla Asl, è sicura, ben tollerata e in grado di prevenire nella quasi totalità dei casi l’insorgenza di un’infezione”.

Molti genitori che non rispondono agli inviti della Asl sottovalutano questo appuntamento, ritenendo, a torto, che sia un appuntamento da rimandare. Invece, il vaccino ottiene la massima  efficacia se effettuato prima dell’inizio dell’attività sessuale. Se non cambierà l’atteggiamento refrattario di alcuni genitori, anche quest’anno fra 300 e 400 bambine resteranno senza la dovuta copertura.

Dal 2008  la Regione Toscana propone gratuitamente la vaccinazione contro i papilloma virus alle adolescenti, in una fascia di età compresa tra i 12 ed i 18 anni non compiuti.

Chi è interessato a ricevere maggiori e dettagliate informazioni, può parlarne con il pediatra o medico di famiglia o contattare il personale operante nei servizi di vaccinazioni e nei consultori dell’Azienda Usl8.

COSA E’ IL PAPILLOMA VIRUS?

Il tumore al collo dell’utero è il primo tumore riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità  come totalmente riconducibile ad una infezione virale causata dal virus del papilloma umano (Hpv).

Sono circa 100 i tipi di Papillomavirus (HPV), ma solo 30 sono i responsabili delle infezioni genitali;  alcuni virus HPV determinano l’insorgenza di condilomi (verruche) genitali. Altri, tra cui il tipo 16 e 18, determinano un’infezione persistente che, anche a distanza di molti anni dal primo contatto, può trasformarsi in cancro del collo dell’utero, malattia che in Italia causa ogni anno 3500 nuovi casi circa, 10 casi di tumore ogni 100.000 donne di tutte l’età, e  circa mille morti.

Il virus HPV è responsabile di infezioni umane a trasmissione sessuale: circa il 75% delle persone entra in contatto con il virus almeno una volta nella vita; normalmente  l’infezione genitale, spesso  asintomatica,  guarisce spontaneamente, ma in alcuni casi  determina patologie che necessitano di trattamenti specifici.

Il lungo tempo di latenza tra infezione da HPV ed insorgenza del tumore della cervice, fino anche a 40 anni dopo l’infezione, consente di individuare precocemente la lesione tumorale  attraverso lo screening con Pap-Test.

Oggi le donne hanno a disposizione una vaccinazione innovativa, in quanto  previene l’insorgenza di  circa il 70% di forme tumorali, quelle  provocate  dai 2 virus più aggressivi, HPV 16 e 18.

L’utilizzo del vaccino comunque affianca ma non sostituisce lo screening periodico con PAP test, attualmente raccomandato per le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni, che ha già portato negli anni a una drastica riduzione delle morti, attraverso la diagnosi precoce delle lesioni precancerose e del tumore.