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Un italiano su 5 colpito da problemi di sordita

orecchio-1Il 20% degli italiani soffre di qualche forma di sordità. Si tratta di un disturbo frequente, soprattutto tra gli uomini, ma che oggi si può affrontare con successo. Lo sviluppo della chirurgia dell’orecchio, infatti, ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, permettendo di raggiungere ottimi risultati. “Siamo ormai in grado di restituire l’udito anche ai sordi totali – afferma il prof. Giuseppe Spriano, Presidente nazionale della Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale (SIOeChCF) e Direttore dell’Otorinolaringoiatria all’Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena” di Roma, e presidente del Congresso -. Grazie all’elettronica e all’informatica, possiamo sostituire anche la chiocciola, organo nervoso della percezione uditiva, con un impianto cocleare. Questo non è ancora possibile con gli altri organi di senso”.

I progressi dell’otorinolaringologia sono al centro del 102° congresso nazionale che ha riunito a Roma oltre 1.000 specialisti provenienti da tutta Italia. “L’otorino non è più solo il medico che toglie le tonsille – prosegue Spriano – ma un chirurgo cervico-cefalico che utilizza tecnologie ultra moderne per operare una zona del corpo molto delicata. Possiamo oggi asportare tumori della laringe e faringe passando dalla bocca, usando il Laser e il Robot. Il viso è una parte ben visibile e che ha un’estrema importanza estetica. E’ nostro dovere preservarla perché non operiamo sull’addome, dove basta una maglietta per coprire vistose cicatrici. Con la chirurgia ricostruttiva è possibile sostituire i tessuti rimossi trasferendo, con veri trapianti, porzioni di pelle, muscoli e ossa da altre sedi del corpo. Per il naso invece utilizziamo molto l’endoscopia con la quale si possono rimuovere tumori localizzati fino alla base cranica, entrando dalla fossa nasale”.

Il dott. Felice Scasso Segretario Nazionale SIOeChCF e Direttore dell’Otorinolaringoiatria dell’Ospedale P.A.Micone di Genova spiega che tra le varie patologie che affrontiamo ci sono anche i tumori della testa e collo. Sono neoplasie in forte aumento soprattutto quelle dell’orofaringe, più che raddoppiati negli ultimi anni per colpa del virus dell’HPV. Per questo c’è una integrazione terapeutica molto forte dell’otorino con il radioterapista e l’oncologo medico”.

“Nel congresso di Roma molte sessioni e lezioni sono state svolte da colleghi provenienti da altri Paesi – prosegue Spriano -. Il confronto tra specialisti di diverse nazioni è un presupposto indispensabile per l’arricchimento culturale reciproco. Oggi la otorinolaringoiatria italiana può essere considerata allo stesso livello di quella nord europea o statunitense. Una grande differenza che costatiamo con l’estero è l’uso didattico dei cadaveri. In Italia esiste un problema oggettivo sull’utilizzo delle salme perché la legislazione a riguardo è molto restrittiva. Il loro uso a scopo didattico, è indispensabile e, come accade in molti altri Paesi, i giovani medici devono avere questo training. Lo specializzando dovrebbe fare prima interventi sul cadavere e poi sul vivente. Per colmare questa lacuna al congresso abbiamo organizzato un corso pre-congressuale di chirurgia su cadavere della durata di 2 giorni per 60 giovani specialisti“.