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Staminali del cordone ombelicale: donazione o conservazione?

Ogni famiglia che aspetta un bambino si ritrova a dover compiere importanti scelte per il proprio figlio. Tra queste, un’importante decisione riguarda la conservazione o la donazione del cordone ombelicale.

Dalle numerose ricerche scientifiche portate avanti dagli scienziati di tutto il mondo, emerge il valore delle cellule staminali in ambito clinico per il trattamento di numerose patologie ad oggi incurabili. Anche all’interno del sangue cordonale sono presenti cellule staminali. Il sangue del cordone può essere raccolto solo alla nascita e può essere conservato privatamente o donato a biobanche pubbliche.

Vediamo in cosa consistono queste due realtà, in modo da offrire ai futuri genitori le conoscenze necessarie per fare una scelta ragionata e consapevole.

Decidere di donare il sangue del cordone, significa mettere a disposizione della collettività le cellule staminali contenute in esso. I genitori perdono dunque la proprietà del campione. Questo sarà conservato in una struttura pubblica presente sul territorio italiano e le staminali in esso contenute potranno essere utilizzate in trapianti allogenici in caso di compatibilità donatore-ricevente. Il Ministero della Salute, dispone anche di eccezioni, ad esempio nel caso in cui vi siano rischi di patologie genetiche per il nascituro, la famiglia potrà optare per la conservazione per uso autologo dedicato 1.

Nel nostro Paese sono presenti 19 biobanche pubbliche, pari al 10% delle strutture mondiali. Nonostante ciò, dai dati riportati dal CNS (Centro Nazionale Sangue) si evince che il numero di campioni bancati è ancora molto basso: nel 2015, delle 17.844 unità di sangue cordonale prelevate, ne sono state conservate solamente 1.7042, contro un numero di nascite di 488.0003. La donazione, quindi, dovrebbe essere un servizio garantito, ma purtroppo molti campioni vengono ancora gettati e il patrimonio in esso contenuto viene sprecato.

Con la conservazione privata, le cellule staminali contenute nel sangue del cordone rimangono di proprietà della famiglia, che potrà usufruire delle cellule in caso di necessità. Come stabilito dal Decreto Ministeriale del 18 novembre 2009, la conservazione privata può essere effettuata solamente in biobanche situate all’estero. Con la conservazione privata le staminali possono essere utilizzate per effettuare trapianti autologhi, ovvero sul donatore stesso, oppure allogenici intra-familiari, se a riceverle è un membro della famiglia del donatore1. Più stretta è la parentela maggiore sarà la possibilità che ci sia compatibilità donatore-ricevente.

Ad oggi le staminali del cordone sono utilizzate per trattare oltre 80 malattie. Per questa ragione è importante che siano conservate o donate e non gettate nei rifiuti biologici come purtroppo tutt’ora accade nel 95% dei casi.

Di conseguenza, le famiglie devono essere informate così da effettuare una scelta informata e consapevole.

Per ulteriori informazioni visita: www.sorgente.com

Fonti:

1. Decreto Ministeriale 18 novembre 2009 “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato”.

2. Report Centro Nazionale Sangue (CNS) 2015

3. Dati Istat

A cura di Ufficio Stampa Sorgente