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Eventi traumatici: cosa ci dice la psicologia?

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Gli eventi traumatici sono esperienze che provocano un forte impatto emotivo e psicologico sulla persona, mettendo a rischio il suo equilibrio e il suo benessere. Si tratta di situazioni che possono essere di natura fisica o psicologica (si pensi ai traumi emotivi, agli incidenti, ma anche ai  lutti, alle violenze, allecatastrofi naturali o umane).

Proviamo a  capire insieme cosa sono gli eventi traumatici, come si manifestano i traumi psicologici, quali sono i disturbi correlati e come affrontarli con l’aiuto della psicologia.

Cos’è un evento traumatico?

Un evento traumatico è un fatto che ha una carica emotiva negativa tale da minacciare la stabilità, l’integrità e la continuità fisica o psicologica dell’individuo. Si tratta di situazioni che superano le capacità di adattamento della persona, che si sente impotente, vulnerabile e in pericolo.

Un evento non è traumatico a priori, ma lo diventa in base alla percezione soggettiva della persona, al suo contesto di vita, alle sue risorse personali e sociali.

Non tutti reagiscono allo stesso modo di fronte a un evento potenzialmente traumatico: alcune persone riescono a elaborarlo e a superarlo, altre invece sviluppano dei sintomi che compromettono il loro funzionamento quotidiano.

Cos’è un trauma psicologico?

Un trauma psicologico si manifesta come la conseguenza di un evento traumatico che ha impresso una traccia profonda nella memoria e nell’emozione di una persona. Esso rappresenta una ferita dell’anima che modifica il modo in cui la persona percepisce se stessa e il mondo attorno a lei. I sintomi tipici del trauma psicologico sono vari e possono essere raggruppati in quattro categorie principali.

La prima è l’intrusione, in questo caso la persona rivive l’evento traumatico attraverso ricordi involontari, sogni angoscianti, flashback o reazioni dissociative. La seconda categoria è l’evitamento, in cui la persona cerca di evitare tutto ciò che le ricorda l’evento traumatico, come luoghi, persone, oggetti, pensieri o sentimenti. La terza categoria si riferisce all’alterazione negativa del pensiero e dell’umore: la persona sviluppa una visione negativa di se stessa, degli altri e del futuro, perde interesse per le attività piacevoli, si sente isolata o in colpa. Infine, l’ultima categoria è l’alterazione dell’arousal e della reattività, in cui la persona esibisce una maggiore irritabilità, aggressività, ipervigilanza e sperimenta difficoltà di concentrazione o di sonno.

I disturbi che sono correlati agli eventi traumatici rappresentano condizioni cliniche che si sviluppano dopo un’esposizione diretta o indiretta a un evento traumatico. Tra questi, si possono citare il disturbo da stress post-traumatico, noto come PTSD, che si caratterizza per la presenza persistente dei sintomi sopra descritti per almeno un mese dopo l’evento traumatico. C’è anche il disturbo da stress acuto, o ASD, che si manifesta con la presenza dei sintomi sopra citati entro un mese dall’evento traumatico.

Un altro disturbo correlato è il disturbo dell’adattamento, o AD, che si manifesta come una reazione emotiva o comportamentale inadeguata a uno stressor significativo, che non è necessariamente traumatico, ma che causa disagio o compromissione sociale o lavorativa. Infine, il disturbo reattivo dell’attaccamento e il disturbo da impegno sociale disinibito, noti come RAD e DSED rispettivamente, si riscontrano nei bambini che hanno subito una grave privazione affettiva o maltrattamenti nei primi anni di vita e che mostrano difficoltà nel formare legami sicuri con gli adulti.

Come affrontare gli eventi traumatici con la psicologia?

La psicologia propone una varietà di approcci e strumenti progettati per assistere le persone che hanno vissuto eventi traumatici nel lavorare attraverso il trauma e nel ristabilire il loro equilibrio e benessere. Uno di questi strumenti è la psicoterapia, un intervento professionale che si fonda sulla fiducia reciproca tra terapeuta e paziente, con l’obiettivo di favorire la comprensione, l’espressione e la trasformazione dei vissuti traumatici.

Esistono vari orientamenti e tecniche psicoterapeutiche, tra cui la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia psicodinamica, la terapia sistemico-relazionale, la terapia EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), la terapia narrativa e la terapia dell’esposizione.

Un altro strumento è il sostegno psicologico, un intervento di breve durata progettato per offrire un ascolto empatico, rassicurare e guidare la persona che ha vissuto un evento traumatico. Questo tipo di aiuto immediato e concreto può essere fornito da uno psicologo o da un operatore qualificato in situazioni di emergenza o crisi.

Infine, i gruppi di auto-aiuto offrono un’esperienza di condivisione e di sostegno reciproco tra individui che hanno vissuto eventi traumatici simili. Questi rappresentano uno spazio sicuro e confidenziale dove le persone possono esprimere i loro sentimenti, confrontarsi con le loro difficoltà e scoprire risorse per affrontarle.

La psicologia dei traumi, in effetti, ci insegna che gli eventi traumatici sono esperienze che possono lasciare delle cicatrici profonde nella nostra mente e nel nostro cuore, ma che non sono destinate a segnarci per sempre. Tuttavia con l’aiuto adeguato possiamo superare il trauma e ritrovare il senso della nostra vita. Possiamo anche trasformare il trauma in un’opportunità di crescita personale, scoprendo nuove parti di noi stessi, nuove capacità e nuovi valori.

Insomma, possiamo imparare a vivere con il trauma, ma non in funzione del trauma.