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Ricerca anti cancro: l’airc finanzia con 751 mila euro 4 progetti

151936284--th-146e150a-c2b7-4fa8-8b84-7c50be911609Quattro progetti di ricerca sul cancro condotti dal Dipartimento di scienze mediche e biologiche dell’Università di Udine sono stati finanziati per complessivi 751mila euro dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc). Obiettivo comune delle quattro ricerche di durata triennale è scoprire nuovi bersagli per lo sviluppo di farmaci anti-neoplastici innovativi.

 I beneficiari sono due nuovi progetti, coordinati da Carlo Pucillo e Claudio Brancolini, finanziati rispettivamente con 222mila e 209mila euro, e altre due ricerche già in corso, guidate da Gianluca Tell e Luigi Xodo, che sono state rifinanziate completando così il contributo triennale di 170 e 150mila euro rispettivamente. Grazie a questi progetti saranno anche attivate delle borse di studio per giovani ricercatori che potranno così lavorare nei quattro gruppi che seguono le ricerche finanziate.

 In particolare, il gruppo diretto da Tell studierà i meccanismi di riparazione del danno al DNA nelle cellule tumorali; il gruppo condotto da Pucillo si occuperà di comprendere la capacità del cancro di costruire attorno a sé un microambiente infiammatorio ideale per la propria proliferazione. Obiettivo del team coordinato da Brancolini sarà di definire come alcuni oncogeni identificati dal gruppo di ricerca, influenzano i cambiamenti epigenetici di alcuni tumori, mentre il gruppo guidato da Xodo studierà il ruolo delle sequenze a blocchi di guanina nella regolazione del gruppo di oncogeni Ras.

«La ricerca svolta dall’Ateneo friulano – spiega Brancolini – è stata ancora una volta premiata dall’Airc; un risultato di rilievo visto che le richieste di finanziamento che l’ente riceve sono sempre più numerose, perché i fondi pubblici dedicati alla ricerca sono stati cancellati, e quindi la competizione risulta sempre più difficile».

 Essere finanziati dall’Airc, infatti, significa superare procedure di selezione severissime che analizzano, utilizzando revisori stranieri, la qualità e la produttività scientifica del proponente nonché gli aspetti innovativi del progetto, considerando le potenziali ricadute per la cura e la comprensione del cancro a livello biologico e molecolare.

 «Per queste ragioni – sottolinea Pucillo – è motivo di particolare orgoglio vincere un finanziamento dell’Airc».

 La ricerca di base ha fornito tutte le nuove conoscenze che hanno permesso di risolvere o migliorare le aspettative dei pazienti per molte neoplasie, tra le quali alcune molto comuni come il tumore al seno. «Poiché il cancro – spiega Tell – è una malattia genetica complessa ed essendo diversi geni alterati nei diversi tipi di tumore, non deve sorprendere che per alcuni tumori devono ancora essere ottenuti miglioramenti significativi».

 Infatti, evidenzia Xodo, «l’Airc ha sempre capito e sempre sostenuto che solo finanziando la ricerca di base sarà possibile risolvere anche i casi più difficili».

 È per questo che, secondo Brancolini, «è importante ricordare e ringraziare i soci donatori dell’Airc – più di un milione 437mila in Italia, di cui oltre 31mila 500 in Friuli Venezia Giulia – che anche con un piccolo contributo permettono all’Italia e all’Università di Udine di svolgere una ricerca competitiva. Contributo che è anche un concreto impegno per ridurre la fuga dei cervelli». 

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