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Quando il cuore è coinvolto nelle alterazioni della tiroide

Sabato 18 Maggio Arcispedale Santa Maria Nuova e AIBAT dedicano un incontro aperto ai cittadini, ai pazienti ed ai loro familiari. L’iniziativa rientra tra quelle organizzate nell’ambito della Settimana Mondiale della Tiroide. Capita di frequente che i disturbi cardiovascolari siano tra le prime manifestazioni cliniche ad annunciare una alterazione della tiroide.L’interazione tra il sistema cardiovascolare e la ghiandola endocrina sarà oggetto di approfondimento nel corso dell’incontro pubblico “Cuore e Tiroide” che AIBAT (Associazione Italiana Basedowiani e Tiroidei) e Azienda Ospedaliera IRCCS Arcispedale Santa Maria Nuova hanno programmato per Sabato 18 Maggio alle ore 10.30 nella sede di Palazzo Rocca Saporiti in Viale Murri n.7 a Reggio Emilia.

Saranno relatori dell’incontro, la cui moderazione è affidata al Direttore Sanitario Giorgio Mazzi, il dott Roberto Valcavi direttore della Struttura di Endocrinologia, il dott Stefano Savonitto, direttore della Struttura di Cardiologia, Emma Bernini presidente nazionale di AIBAT.

L’ipertiroidismo interessa il 2-3% della popolazione generale e si manifesta sovente con palpitazioni (dalla semplice tachicardia alla fibrillazione atriale), intolleranza allo sforzo, ipertensione arteriosa o angina, sintomi generici e comuni a molte patologie o disfunzioni cardiovascolari.

L’ipotiroidismo, che interessa circa il 15% della popolazione in relazione all’età ed al sesso (colpisce le donne sino a sette volte di più rispetto agli uomini), si associa ad una riduzione della frequenza cardiaca (bradicardia), ad intolleranza alla fatica ed alle basse temperature, a lieve ipertensione, all’aumento del colesterolo e ad aterosclerosi accelerata, anche a livello delle coronarie.

Nelle forme lievi di disfunzione tiroidea, che possono interessare fino al 7-10% delle donne adulte, tali disturbi possono essere non rilevanti e si arriva a riscontrare livelli anomali degli ormoni tiroidei in via casuale nel corso di esami fatti per diagnosticare problemi cardiovascolari più o meno gravi.

E’ importante che il sospetto diagnostico venga identificato chiaramente. Pochi esami biochimici ed una successiva ecografia tiroidea, infatti, possono mettere in grado gli specialisti di individuare l’origine, la gravità e la cura della alterazione in atto” spiega Roberto Valcavi.

La buona notizia” spiega il cardiologo Stefano Savonittoè che, nella stragrande maggioranza dei casi, la cura della disfunzione tiroidea fa regredire completamente i sintomi e le disfunzioni cardiache associate. Per tale motivo, il medico curante ed il cardiologo debbono avere grande attenzione nel caso di sintomi cardiovascolari potenzialmente originati dalla ghiandola”.

Non va tralasciato, precisano gli specialisti, che alcuni farmaci di grande utilità e vasto impiego nella terapia delle aritmie cardiache sono potenzialmente tossici per la tiroide. Ne è un esempio l’amiodarone del quale, per decenni, si è cercato un sostituto che avesse pari efficacia ma fosse privo di effetti negativi sulla funzione tiroidea.

 “Come in altri campi della medicina” continua il dott Savonittoalcune delle difficoltà considerate insormontabili fino a pochi anni fa sono ora superate o meglio affrontate tramite una diagnosi più precoce e precisa e attraverso lo sviluppo di protocolli terapeutici mirati.”

 “Un discorso a parte” aggiunge il dott Valcavi “va fatto per i noduli tiroidei che rappresentano gran parte delle patologie che colpiscono la ghiandola ed arrivano ad interessare sino al 50% della popolazione generale, con rapporto tre volte superiore per i soggetti femminili. I noduli sono quasi sempre associati a normale funzione tiroidea,  sono benigni in oltre il 95% dei casi – nella realtà reggiana quasi nel 97% dei pazienti – e non sono causa di alcun disturbo al cuore nè ad altri organi”.

 Dalle circa 30.000 visite ambulatoriali svolte nella nostra provincia sono stimati in 4-500 i casi di ipertiroidismo di vario tipo ed in diverse migliaia i casi di ipotiroidismo di diverso grado. È indicatore significativo della estrema frequenza di quest’ultimo il consumo di Eutirox  (farmaco per l’ipotiroidismo) che si posiziona tra i 10 farmaci a carico del SSN più venduti in Italia, secondo solo all’aspirina (dati del Ministero della Salute).

 La conversazione per pazienti “Cuore e Tiroide” è l’ultima delle tre iniziative di AIBAT in occasione della edizione 2013 della Settimana Mondiale della Tiroide, si inserisce nel programma C.A.P.E. (Comitato Associazione Patologie Endocrine) ed ha il patrocinio del Ministero della Salute oltre che delle principali Società Scientifiche. “Come le altre, anche questa iniziativa vuole rappresentare, nello spirito della associazione, un opportunità di incontro e di avvicinamento tra medici e pazienti e sviluppare l’attenzione su patologie spesso silenti.” commenta Emma Bernini.

Le altre due iniziative sono consistite in una mostra foto a Palazzo Rocca Saporiti per il Circuito OFF di Fotografia Europea 2013 ed in una visita guidata di gruppo alla mostra del pittore Giuseppe De Nittis a Palazzo Zabarella a Padova.

 

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