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Neurochirurgia: da Arezzo il Network per la cura delle patologie cerebrali con tecnologie avanzate

Luciano MastronardiApprendere i nuovi strumenti tecnologici e il loro corretto utilizzo da operazioni sui cadaveri. Da oggi per 48 ore Arezzo ospita la 7° edizione del Corso internazionale di dissezione “hands-on” rivolto agli specialisti in Neurochirurgia su preparati anatomici, riguardanti i vari approcci alle patologie neoplastiche e vascolari cerebrali. Il focus di quest’anno presso il Laboratorio della Fondazione ICLO di Arezzo, verte principalmente sull’apporto dei nuovi strumenti tecnologici, talmente avanzati da poter permettere un risultato mai così preciso.

“Negli ultimi dieci anni l’innovazione tecnologica ha sovvertito il modo di intendere e fare chirurgia, in particolare quella neurologica – precisa il Prof.  Luciano Mastronardi, Direttore UOC Neurochirurgia dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma – ASL Roma1 e Presidente della Associazione Italiana di Dissezione Anatomica (AIDA)Il cambiamento principale è stato riportato nel campo cerebrale, con strumenti sempre all’avanguardia che permettono procedure più rapide e più efficaci. Da un punto di vista produttivo l’Italia è sempre stata all’avanguardia rispetto ai paesi di tutto il mondo. Le strutture italiane, infatti, riescono ad abbracciare velocemente questo cambiamento, rendendo i loro servizi sempre più efficaci ed efficienti”.

I NUOVI STRUMENTI – L’endoscopio è ormai da diversi anni uno dei principali strumenti del cambiamento tecnologico: di per sé non si tratta di una novità, ma è il suo utilizzo, sempre più preciso e meno invasivo, a sorprendere in positivo. Le più recenti novità riguardano gli strumenti di visualizzazione, le telecamere e i monitor HD e/o 3D. Il laser, inoltre, è uno strumento dalla grande efficacia: sebbene sia stato introdotto negli anni Ottanta, negli ultimi anni sono diventati ancora più efficaci e maneggevoli, veicolando l’energia laser attraverso una fibra ottica, adattandosi agli approcci mini invasivi e microscopici, consentendo precisione ed accuratezza, raggiungendo anche gli angoli più nascosti.

L’IMPORTANZA DELL’ESERCIZIO SUL CADAVERE – “L’apprendimento delle tecniche chirurgiche, soprattutto di quelle più complesse, deve avvenire in primo luogo sul cadavere e solo successivamente sul paziente – spiega il Prof. Mastronardi – E’ comprovato infatti che l’unico sistema per preparare gli specializzandi ed i giovani specialisti ad una chirurgia di elevata qualità senza “sperimentare” o “provare” in vivo è l’esercizio sul cadavere. Ciò consente di apprendere tecniche complesse da colleghi più esperti, di praticare e verificare quanto appreso e di proiettarlo nella pratica chirurgica quotidiana, con evidenti risvolti favorevoli per i pazienti sia in termini di efficacia che di maggiore sicurezza del trattamento.

IL CORSO – Il corso, della durata di tre giorni, è caratterizzato da lezioni frontali ed esercitazioni pratiche su preparati anatomici. Il numero dei partecipanti è limitato a 18 medici chirurghi specialisti in neurochirurgia provenienti da molte parti del Mondo, che possono vivere una straordinaria opportunità a contatto con colleghi da tutto il mondo e il confronto tra le scuole europee.  Il focus dedicato agli strumenti tecnologici, dai laser agli endoscopi, da nuovi aspiratori a ultrasuoni a sofisticate apparecchiature neurofisiologiche, la cui conoscenza è condizione indispensabile per un corretto utilizzo sul paziente affetto da tumore cerebrale.

COS’E’ LA NEUROCHIRURGIA – La Neurochirurgia (Neurologia Chirurgica) è una specialità della Chirurgia dedicata al trattamento di malattie e condizioni morbose del sistema nervoso centrale e periferico, nonché della colonna vertebrale e del suo contenuto. Pertanto ogni procedura chirurgica che interessi il sistema nervoso e i suoi “involucri” (cranio, colonna vertebrale, meningi) è praticata dal Neurochirurgo.

Tra i tumori cerebrali benigni, i meningiomi e i neurinomi sono quelli più comuni e colpiscono pazienti in ogni fascia di età. Le nuove tecnologie hanno consentito negli ultimi anni un trattamento microchirurgico più efficace e molto spesso risolutivo di questi tumori, riducendo la morbilità, ossia la comparsa complicanze postoperatorie responsabili deficit temporanei o talvolta permanenti. Le ristrettezze finanziare delle Regioni obbligano i professionisti a conoscere bene le nuove tecnologie e a usarle quando veramente necessarie e indispensabili e corsi come questo insegnano ai giovani neurochirurghi di domani come e quando utilizzare i nuovi strumenti che l’ingegneria medica ci offre.