Vai al contenuto

Mare o montagna: e se fosse anche una questione di Tiroide? RIFLETTIAMOCI!

tiroide--260x195Alla sua terza edizione, torna l’appuntamento voluto dalla Fondazione Cesare Serono per far conoscere e far parlare delle disfunzioni tiroidee, che in Italia arrivano a colpire complessivamente oltre 3 milioni di persone[i], con una significativa prevalenza delle donne[ii].

Accorgersi di soffrire di una disfunzione tiroidea non è facile, perché i campanelli d’allarme sono sfumati: aumento ingiustificato di peso e sensibilità eccessiva al freddo nel caso, per esempio, di ipo-tiroidismo e diminuzione ingiustificata di peso e sensibilità al caldo in caso invece di iper-tiroidismo. Inoltre, si tratta di sintomi spesso di lieve entità e poco specifici: per questo si stima che oltre il 50 % delle persone colpite da disfunzioni tiroidee non lo sappia, non si rivolga al medico e non riceva una diagnosi corretta e tempestiva[iii]. Con il passare del tempo, se non curata con la terapia appropriata, la disfunzione può peggiorare, con impatti significativi sulla salute e sulla qualità della vita.

Da qui, l’importanza della sensibilizzazione: l’edizione 2016 delle Campagna “Tiroide: RIFLETTIAMOCI!”, avviata in occasione della Settimana Mondiale della Tiroide a fine maggio, è riuscita a coinvolgere ad oggi già quasi 3.000 persone, che hanno raccolto l’invito a compilare un semplice questionario online, volto a valutare la conoscenza del disturbo e di quelli che possono essere i suoi segnali d’allarme, così difficilmente riconoscibili.

Aumentano ulteriormente, rispetto alle precedenti edizioni (83%), le donne: ben il 90% del campione coinvolto è al femminile e si consolida anche il trend dell’età, con oltre il 78% delle utenti che hanno risposto al questionario che si colloca nella fascia 30-50 anni, quella più a rischio.

Analizzando le risposte fornite emerge, inoltre, una scarsa consapevolezza sul tema della profilassi della carenza di iodio. Dalla fotografia fornita dall’analisi dei questionari di tiroideriflettiamoci.it, si deduce infatti che ben il 42% non sa se vive o meno in aree a carenza del prezioso minerale. Considerato che fra le cause di una tiroide che funziona poco (ipotiroidismo), ci può essere anche un inadeguato apporto di iodio, questo fattore non è da sottovalutare.

L’organismo avrebbe bisogno di assumere 150-200 mg al giorno di iodio[iv], apporto al quale possono contribuire l’acqua che si beve e alcuni cibi che ne sono ricchi come frutti di mare, crostacei e pesce. Frutta e verdura, se coltivati nelle zone costiere[v], assorbono iodio dal terreno e possono quindi contribuire ad aumentarne l’introito. Se vivere o soggiornare in prossimità di aree marittime può pertanto favorire una maggiore esposizione a fonti di iodio, di solito non basta. Per questo, gli esperti e le Autorità Sanitarie raccomandano come appropriata ed efficace strategia preventiva per evitare carenze di questo elemento l’uso regolare di sale iodato, raccomandato soprattutto nei soggetti più a rischio di questa carenza e di conseguenti potenziali disfunzioni tiroidee come le donne, in particolare se in gravidanza o in allattamento. Viceversa, chi sa di soffrire di iper-tiroidismo o ne ha una forma silente, sarebbe opportuno che evitasse introiti eccessivi di iodio[vi]. In tutti questi casi, quindi, l’importante è sapere se si ha una disfunzione tiroidea  o se si è in una condizione di aumentato rischio. Passaggio chiave è l’individuazione precoce del problema, rivolgendosi al medico per valutare tutti gli strumenti terapeutici da mettere in campo per tenere la disfunzione sotto controllo, incluse terapie farmacologiche ad hoc, ove opportuno.

Ma il primo passo verso una migliore gestione del problema, è la conoscenza. “Alla luce di una consapevolezza ancora limitata esistente sulle disfunzioni tiroidee che questi primi risultati del test ci confermano, quest’anno abbiamo deciso di rinnovare il nostro impegno nel sensibilizzare quante più persone possibile: l’informazione viaggerà in rete, con strumenti accessibili anche dai luoghi di vacanza grazie ai dispositivi mobili, e sarà protagonista anche all’interno del presidio per eccellenza della salute dei cittadini sul territorio: la farmacia” – dichiara Gianfranco Conti, Direttore della Fondazione Cesare Serono.

Poster con superfici riflettenti e opuscoli informativi, accompagnati dal messaggio “Tiroide: riflettiamoci!”, sono disponibili nelle farmacie aderenti, grazie al patrocinio e al supporto di Federfarma. In farmacia, i cittadini potranno ricevere indicazioni per compilare il questionario online disponibile sul sito www.tiroideriflettiamoci.it, dove sarà possibile trovare anche altre preziose informazioni, incluso un breve video esplicativo dei sintomi di ipo- e iper-tiroidismo a confronto e altri due test, uno per persone che hanno già ricevuto la diagnosi di un’alterazione della funzione della tiroide e uno rivolto ai medici.

La Campagna “Tiroide: riflettiamoci!” ha ricevuto il patrocinio di Federfarma, delle principali Società Scientifiche di riferimento (AIT – Associazione Italiana della Tiroide, AME – Associazione Medici Endocrinologi, SIE – Società Italiana di Endocrinologia, SIEDP – Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) e del CAPE Comitato Associazione di Pazienti Endocrini ed è realizzata grazie al contributo incondizionato di Merck.

[i] Campo S et al, Rivista SIMG 2013; 5: 7-11

[ii] Istat, Indagine Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari 2013

[iii] Canaris GJ et al. The Colorado Thyroid disease prevalence study. Arch Intern; Med2000 feb 28;160(4):526-34

[iv] http://www.epicentro.iss.it/problemi/iodio/iodio.asp

[v] ibidem

[vi] http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25905417ù