Vai al contenuto

L’allergia è la prima malattia cronica tra i giovani adulti

Il 30-35% degli europei soffre di qualche forma di allergia respiratoria

respiratory-allergies-274-w-2L’allergia è una vera e propria patologia, una sindrome, che si manifesta con molteplici forme e interessa milioni di pazienti in tutto il Mondo. Stallergenes ha quindi organizzato a Milano un Media Training destinato ai giornalisti per illustrare la complessità del fenomeno e parlare della “Sindrome allergica respiratoria”.

Proprio le forme allergiche respiratorie sono in netto aumento: negli Stati Uniti la Rinite Allergica interessa 36 milioni di persone e tra il 5 e il 6% soffre di asma.

In Europa abbiamo 113 milioni di pazienti che lottano contro la rinite allergica e 68 milioni la cui esistenza è compromessa dall’asma. Secondo l’EFA (European Federation of Allergy and Airway Disease Patient Association) il 30-35% della popolazione europea fa esperienza di qualche forma di allergia respiratoria nel corso della vita: il 20% soffre di rinite allergica e il 20% di questi ultimi ne presenta una forma GRAVE. Recenti studi ci dicono inoltre che nella popolazione di adolescenti (13-14 anni) il problema è grave nel 20% dei casi.

Lo studio italiano di Canonica (Allergy, 2007; 62:17-25) ha seguito 1482 pazienti in 5 Paesi europei con i seguenti risultati: 67,2% presentava sintomi moderati-gravi; 42,5% presentava sintomi persistenti; 31,5% presentava comorbidità con asma

Per ciò che riguarda la durata dei sintomi uno studio di Nathan (Nathan RA, Allergy Asthma Proc 2007; 28:3–9) rivela che per circa il 50% dei pazienti i sintomi sono presenti per più di 4 mesi l’anno e per 1 su 5 (20%) i disturbi durano sino a 9 mesi.

Questi numeri sono già in grado di inquadrare un fenomeno che un ampio articolo sul Times del 2013 (data) ha definito una vera e propria ‘epidemia’. “Le allergie sono da considerarsi la più diffusa malattia cronica nella popolazione dei giovani adulti” spiega il Dottor Cristoforo Incorvaia della Unità di Allergologia/Pneumologia Riabilitativa agli Istituti Clinici di Perfezionamento di  Milano “preceduta solo dall’ipertensione e seguita da colesterolo alto e diabete”.

Nonostante questi numeri impressionanti, le allergie non godono nemmeno lontanamente dell’attenzione e della considerazione prestata invece ai tumori e alle malattie cardiovascolari. Il 45% delle persone con sintomi allergici non riceve una diagnosi perché non riferisce al medico i sintomi. Avviene in tutti i Paesi analizzati nel Burden of Allergic Rhinitis in Europe (Canonica Allergy 2007;62:776-783). I pazienti si rivolgono al medico solo quando si presenta il primo episodio acuto di ASMA, ma l’Irish College of General Practitioners ha rilevato che il 60% degli asmatici non è adeguatamente controllato, anche nei bambini. Nel nostro Paese l’asma viene curata, si, “ma esiste poca consapevolezza e conoscenza dei metodi di prevenzione” sottolinea il Dottor Incorvaia.

Poco conosciute questo ampio range di manifestazioni patologiche che si manifestano anche contemporaneamente, sembrano non essersi meritate una ‘dignità diagnostica’: “Rinite, Congiuntivite allergica, Rinosinusite e Asma dovrebbero essere considerate le facce di una  “Sindrome allergica respiratoria” che gli americani definiscono con l’acronimo CARS (Chronic Allergic Respiratory Syndrome)” prosegue Incorvaia “Intorno a questa malattia esistono problematiche importanti: le differenze nella gestione della patologia, la mancanza di coordinamento tra gli specialisti, la scarsa conoscenza e diffusione dell’Immunoterapia Specifica che è un trattamento a lungo termine in grado di evitare la progressione delle forme lievi in asma cronica. Eppure solo l’Immunoterapia è, al momento, l’unico trattamento in grado di modificare il decorso della patologia, specialmente nei pazienti NON RESPONDER agli altri trattamenti. Circa l’80% dei pazienti è in trattamento con farmaci sintomatici, ma il 18% non risponde ai trattamenti e sviluppa sintomi GRAVI nonostante la terapia. E l’Immunoterapia, fattore tutt’altro che trascurabile, permetterebbe un risparmio economico notevole, sia nel consumo di farmaci sia per ciò che attiene ai costi sociali”.

Insomma gli allergici si curano da soli. Fanno ampio di uso di sintomatici da banco: solo in Germania tra i 10 e 15 milioni di pazienti adottano terapie sintomatiche mentre solo 700mila ricevono l’Immunoterapia. “Eppure un importante studio del 2013 (Hankin CS, J Allergy Clin Immunol) ha dimostrato che l’approccio con l’Immunoterapia permette il più elevato risparmio dei costi di bambini e adulti con rinite allergica. Valutati per un periodo di 18 mesi i pazienti che hanno ricevuto l’Immunoterapia Specifica sono costati $6.637 rispetto ai $10.644 del gruppo di controllo (P=<0001). Nei bambini invece la riduzione dei costi ammontava al 42% con una spesa di $5.253 nei piccoli trattati contro i $9.118 del gruppo di controllo”.

Spendono, gli allergici e hanno una qualità di vita che gli americani descrivono con il suggestivo termine di ‘miserable’: l’impatto della SAR è stato descritto da numerose ricerche tra cui l’ampio dossier di Nathan (Allergy Asthma Proc, 2007) che ha avuto il merito di indagare la situazione a tutto tondo includendo nel questionario aspetti emotivi, relazionali, sociali e quotidiani. Ecco allora qualche risultato: 4 pazienti su 5 si sentono spesso (44%) o talvolta (36%)  stanchi nella stagione dei pollini; due terzi dei pazienti si sentono avviliti, prostrati e irritabili, spesso nel 29% e talvolta nel 36%; depressi: si valutano di umore nero spesso il 13% dei pazienti e talvolta il 23%; il 23% del campione fa esperienza di imbarazzo a causa della sua condizione.