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Il farmacista non vuole le competenze del medico, ma chiede si rispettino le sue

“Giudichiamo quantomeno inopportuno chiamare in causa i farmacisti, come fa il dottor Milillo, ricordando che spetta al medico l’esclusiva responsabilità terapeutica, visto che nessuno intende sottrargliela. Il dovere del farmacista è dispensare il farmaco prescritto dal medico, nell’ambito della normativa vigente, e questo facciamo da sempre. A meno che il dottor Milillo non dica farmaco per intendere la marca del farmaco, che però è cosa differente”, dice Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti italiani. Questa la risposta al comunicato che la Federazione dei Medici di Medicina Generale ha diramato a proposito della norma, prevista dalla spending review, che prevede la prescrizione con il nome del solo principio attivo. Per la normativa attuale, infatti, a meno che non venga indicata la non sostituibilità, il farmacista è tenuto a proporre l’equivalente a minor prezzo “e non mi risulta che nessun farmacista abbia mai violato questa regola, trascurando di proporre il farmaco equivalente o imponendo la sostituzione quando non consentita”, prosegue Mandelli. “Quanto alla citazione della Gran Bretagna come modello per l’organizzazione del servizio farmaceutico, la condividiamo”, conclude Mandelli. “Infatti, in Gran Bretagna il farmacista accreditato provvede al controllo della compliance e del corretto uso dei medicinali (il servizio battezzato MUR), inoltre provvede a prendere in carico il paziente cui il medico prescrive nuovi trattamenti per assicurarsi che segua le indicazioni ricevute (il cosiddetto New Medicines Service), senza che nessun medico si senta espropriato di sue competenze. Il che mi sembra un’esortazione a lavorare insieme mettendo al centro della nostra attività il cittadino e i suoi bisogni, mettendoci in rete per costruire un’assistenza migliore”.