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Ansia da esami, si studia meglio nelle ore calde

imageInsonnia, stress, preoccupazione è paura. Sono i sintomi che in questo periodo si trovano ad affrontare circa 150 mila studenti e 35 mila esaminandi. Secondo Italo Farnetani, pediatra di Milano, “quest’anno a complicare gli ultimi giorni di studio dei maturandi contribuirà anche il caldo”.
Bisogna saper sfruttare al meglio le giornate, senza farsi travolgere dall’angoscia, e soprattutto poter dormire bene. “Il segreto – continua Farnetani – è studiare nelle ore calde, e riposare col fresco. Può sembrare un paradosso, ma la cronobiologia, ci dice che le ore in cui è più attiva la memoria a breve termine vanno dalle undici alle tredici”.
Va bene, quindi, svegliarsi con calma, intorno alle dieci, fare colazione e poi mettersi a ripassare. Per fissare bene i concetti è bene concentrarsi al massimo tra le quindici e le diciassette, quando la memoria a lungo termine lavora meglio: dopo il pranzo, insomma, è bene tornare sui libri. Certo è meglio farlo comunque al fresco, dunque via libera all’aria condizionata a casa propria o dai compagni. “Vietato studiare dopo cena – commenta il pediatra – non ci sono le condizioni ideali, è abbastanza inutile e poi si spalanca la porta all’insonnia e si moltiplica l’ansia”.
Uno dei momenti più importanti per la tranquillità dei giovani è quello dei pasti, e se molte mamme si sentiranno dire che non hanno fame, dovranno esser brave a non ascoltare e a dar loro la “benzina” necessaria per macinare le nozioni.
Non bisogna mai saltare la colazione, che deve esser ricca di cose che piacciono e danno energia. Anche la merenda non va sottovalutata, con l’estate sale la voglia di bevande fresche, tutte vanno bene tranne che l’alcol.
Occhio al caffè. Parola di Farnetani che ribadisce “non va preso assolutamente di sera, così come quelle sostanze che contengono caffeina”. Un consiglio utile riguarda il movimento fisico, per scaricare la tensione accumulata nei giorni di studio, così il ripasso, dopo, sarà migliore. Dopo cena è severamente vietato studiare, i ragazzi hanno bisogno di riposare in una stanza fresca e arieggiata.
“Gli esami di stato – termina il pediatra – sono una fase difficile per tutti, ma che in poco tempo passa e che sarà bello poi ricordare”. Alberta Zulli

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