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Gioco d’azzardo, una clinica per “disintossicarsi”

A Reggio Emilia c’è “Pluto”. Dal 2000 trattati circa 700 pazienti

Si chiama “Pluto” ed è la prima clinica nata per accogliere le “vittime” del gioco d’azzardo. La casa si trova a Reggio Emilia ed  è una struttura pubblica, creata grazie all’interesse dell’Associazione “Papa Giovanni XXIII” e al contributo della Regione. “E’ una casa – ha detto Matteo Iori, presidente della Papa Giovanni XXIII – il cui scopo è proprio quello di ospitare i ‘pazienti’ individuati dietro segnalazione della Ausl del territorio.

Il gioco d’azzardo è considerato, appunto, una vera e propria patologia, per cui noi volgiamo dare, ai nostri pazienti, uno spazio sicuro, sempre aperto (24 ore su 24), dove potersi allontanare da quello che è il proprio contesto di vita, per poter gestire i propri impulsi e le tentazioni legate al gioco. La struttura – prosegue Iori – è il risultato di una breve sperimentazione effettuata nel 2011 e di un nuovo progetto sperimentale finanziato in parte dalla Regione Emilia, e in parte dalla nostra Onlus. E’ importante infatti che accanto ai gruppi di aiuto, ci sia anche una struttura in cui organizzare percorsi di recupero personalizzati”.

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) afferma che un milione di italiani ha già sviluppato la dipendenza dal gioco ed è potenzialmente a rischio e il presidente della struttura ci tiene a precisare come, dal 2000 ad oggi, la comunità abbia seguito 686 giocatori grazie ai suoi gruppi di aiuto.

Umberto Caroni, responsabile dell’Azzardo Point del Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, precisa che le varie attività terapeutiche si baseranno su “test diagnostici specifici, colloqui individuali, lezioni specifiche sul gioco d’azzardo, pensieri cognitivi erronei, consulenze legali, sulle forme di sovra-indebitamento e altre attività culturali, ricreative e ludiche”.

La  struttura  è stata aperta in un luogo “anonimo” della città per mantenere il più stretto riserbo. Il numero di utenti ammesso sarà composto da un massimo di sei persone, di ambo i sessi. La durata delle cure andrà da minimo 2 settimane fino a tre mesi.

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