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Gioco d’azzardo patologico, come affrontare il problema

La problematica del gioco d’azzardo si fa progressivamente più preoccupante. Nel 2010, nel territorio del Circondario Empolese Valdelsa, 23 giocatori d’azzardo patologici si sono rivolti al servizio specialistico offerto dall’unità operativa farmacotossicodipendenze dell’Asl 11, numero che è andato incrementandosi nel 2011 (7 casi in più) soprattutto in relazione ai giochi delle slot machines e dei gratta e vinci, che rappresentano tuttora i giochi problematici prevalenti. Si tratta, in particolare, di uomini di età compresa tra i 30 e i 50 anni, sposati e con un lavoro.Il numero dei giocatori d’azzardo patologici non è il solo aspetto del fenomeno che desta preoccupazione. E’ altrettanto critico il fatto che numerose persone sottovalutino l’entità della loro dipendenza dal gioco e che non sia ancora affermata la consapevolezza di poter affrontare il problema rivolgendosi ad un servizio specifico e attraverso un percorso mirato.Il percorso terapeutico-riabilitativo di recupero del giocatore d’azzardo patologico coinvolge anche il suo nucleo familiare, all’interno del quale, molto spesso, viene individuato il tutor, ovvero la persona che amministra il denaro per conto del giocatore, gestisce la quota economica giornaliera che viene data al giocatore e a cui il giocatore deve rendicontare le spese fatte e l’uso del denaro concessogli.Nei casi in cui non sia possibile individuare nel nucleo e nella rete familiare la figura adatta per svolgere il ruolo del tutor è possibile ricorrere ad una persona esterna, che deve possedere le competenze necessarie per rappresentare un valido sostegno per il giocatore ed un alleato per i vari professionisti del Sert dell’Asl.Un corso di informazione e di formazione a tale riguardo è stato organizzato dall’unità operativa farmacotossicodipendenze dell’Asl 11 in collaborazione con il comune di Empoli e  la Regione Toscana.Il corso, rivolto ai familiari dei giocatori d’azzardo patologici, alle associazioni di volontariato e agli enti interessati, verrà presentato il 9 marzo prossimo e si svilupperà in dieci incontri settimanali, solitamente il mercoledì dalle ore 21 alle ore 23, nel comune di Empoli. Saranno trattati la dipendenza dal gioco d’azzardo e lo stile di vita del giocatore patologico, gli aspetti psicopatologici del giocatore e le dinamiche socio-familiari. Verranno valutati gli aspetti legali connessi con il gioco d’azzardo e le ricadute dal punto di vista delle opportunità economiche che il gioco può creare e, al tempo stesso, il rischio sociale che rappresenta. Inoltre, verranno approfondite varie tematiche del percorso terapeutico che il giocatore deve seguire, il ruolo dei gruppo di automutuo aiuto nel trattamento del giocatore patologico e, soprattutto, la figura del tutor e l’impegno, anche psicologico, che questo ruolo richiede.