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Gioco d`azzardo patologico: come viene affrontato dal Dipartimento per le dipendenze

Il gioco d’azzardo patologico (GAP) è diagnosticato come un “disturbo del controllo degli impulsi, non classificato altrove”(DSM IV) ed è chiaramente una patologia: la persona non ha più il controllo sul gioco e sulle sue conseguenze, sviluppa problemi sul lavoro, in famiglia e finanziari. Il gioco rappresenta una vera e propria dipendenza. La gravità sta nel fatto che il gioco irrompe nella vita del giocatore determinando una compromissione del suo normale funzionamento, con forti ripercussioni su tutti gli ambiti della vita. Dalla fine degli anni ‘90 in Italia si è assistito a un incremento nel settore economico del gioco d’azzardo che non ha eguali rispetto ad altre industrie: è la terza industria italiana dopo Fiat ed Eni. Lo scorso anno ha registrato un prodotto di 79.9 miliardi di euro, pari al 4% del PIL, con un incremento di oltre il 30% rispetto al 2010: la spesa media pro capite è aumentata enormemente arrivando a 979 euro annui, 831 euro in Veneto. Un aumento fortemente collegato alla crisi economica, per cui si cercano scorciatoie per guadagni facili, e alla grande offerta di giochi: da quelli on-line alle varie lotterie e alla presenza diffusa delle slot-machine, sulle quali le ricerche confermano essere in grado di dare maggior dipendenza, rispetto ad altri tipi di gioco, per il basso costo della giocata e per il risultato immediato. Il gioco, inoltre, oltre ad essere un volano negativo per l’economia generale del paese, in quanto impoverisce le famiglie, è un grande produttore di illegalità come scommesse clandestine, usura, estorsioni, furti e altre azioni delittuose. Infine il gioco ha dei grossi costi morali: un sistema che premia i “furbi” e degrada l’impegno, la voglia di fare, di imparare e di progredire, è un sistema che incrina e distrugge il valore della fiducia che è il collante sociale di ogni comunità.

Il problema derivato dal gioco d’azzardo si può superare per questo serve costruire una forte determinazione nel soggetto ed a un forte coinvolgimento della famiglia, che dia la possibilità a queste persone di ritrovare una nuova identità di padre/madre, marito/moglie, lavoratore/trice o figlio/a, secondo l’età, e un nuovo posto nelle relazioni familiari e sociali ridefinendo lo stile di vita del singolo e di tutta la famiglia.

Già da alcuni anni il Servizio per le dipendenze dell’Ulss19 incollaborazione con l’ACAT (Associazione Club Alcologici Territoriali) Basso Polesine si sta occupando del trattamento delle persone con problemi di gioco d’azzardo patologico, anche attraverso un’associazione di auto- mutuo- aiuto (AMA) che attualmente ha attivi due gruppi. Il Servizio per le dipendenze, dopo una valutazione sullo stato di salute del singolo dal punto di vista fisico e psichico, e sulle sue relazioni familiari e ambientali, la persona con la famiglia viene inserita in un gruppo psicoeducazionale per un periodo di due mesi circa, dopo di che si passa al gruppo di auto- mutuo- aiuto, composto di 8/10 persone con le rispettive famiglie. In quasi quattro anni di avvio del percorso di assistenza alle persone con problemi di gioco sono state viste 87 famiglie, delle quali 67 sono state inserite un percorso di gruppo, solo nell’ultimo anno sono state seguite quasi 40 famiglie: i pazienti sono generalmente di sesso maschile, il rapporto è 80% uomini e 20% donne.

Per informazioni: Servizio per le dipendenze Azienda Ulss 19 Tel 0426/660555

ACAT Basso Polesine Tel 346/7455827