Vai al contenuto

Ginecologi: “Il Governo deve approvare il decreto sulla responsabilità professionale”

imagesLa Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), l’Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI) e l’Associazione Ginecologi Universitari Italiani (AGUI) invitano il Governo ad approvare al più presto una legge sulla responsabilità professionale per adeguare il nostro ordinamento a quello di tutti gli altri Paesi Europei.

“Per colpa delle troppe cause contro i camici bianchi ogni giorno perdiamo potenziali nuovi medici in aree ad altro rischio come la ginecologia”  affermano i professori Paolo Scollo (Presidente SIGO), Vito Trojano (Presidente AOGOI) e Nicola Colacurci (Presidente AUGUI). “La nostra- continuano- è infatti una delle categorie più colpite dal contenzioso medico-legale. Oltre il 98% dei processi termina però con un’assoluzione o archiviazione da parte della magistratura. Tutto ciò comporta spese enormi per l’intera collettività e il deprezzamento sempre maggiore dell’immagine della professionalità medica”.

“Da alcuni mesi il decreto legge è in discussione in Commissione Affari Sociale delle Camera – proseguono i ginecologi. “Le nostre società scientifiche ne condividono pienamente i contenuti perché forniscono risposte importanti su extracontrattualità tra medico-paziente, obbligo assicurativo per le strutture sanitarie, udienze preliminari prima di un processo penale e consulenze tecniche precedenti alle cause civili, fondo di solidarietà nazionale per area terapeutica, scelta dei consulenti tecnici di ufficio. Inoltre i provvedimenti in discussione stabiliscono l’istituzione di un osservatorio nazionale sul rischio clinico sia a livello regionale che nazionale”.

I ginecologi italiani hanno partecipato alla stesura del decreto con un loro rappresentate, il prof. Trojano, nella Commissione del Ministero della Salute (Commissione ALPA). “Ringraziamo il Ministro Beatrice Lorenzin per averci coinvolto nell’iniziativa legislativa – commentano Scollo, Trojano e Colacurci . “Invitiamo però tutto l’Esecutivo ad accelerare sull’approvazione. Ogni giorno che passa infatti partono nuove cause contro i medici-chirurghi, i costi per la medicina difensiva crescono e le spese per le assicurazioni professionali aumentano. Non c’è più tempo da perdere soprattutto nell’interesse della serena assistenza alle pazienti”.