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Flebologia clinica e sperimentale, a Bari la Convention Nazionale

Dalla nostra inviata, Anna Laura Maffei

imageDa ben 34 anni la SIFCS, Società Italiana di Flebologia Clinica e Sperimentale, presieduta daldott. Aldo d’Alessandro, organizza la Convention Nazionale che costituisce uno degli appuntamenti più importanti in campo flebologico in Italia e non solo. Quest’ultima edizione si è svolta a Bari dal 4 al 6 dicembre presso l’Hotel Parco dei Principi, articolandosi in sessioni incentrate su un focus, relazione che è stata effettuata da un ricercatore leader nazionale/internazionale con l’obbiettivo di fare il punto della situazione sul tema trattato, appunto, nella sessione di riferimento. Ad ogni focus, hanno fatto seguito altre 4 relazioni che hanno evidenziato quanto di più nuovo ci sia in questo momento in Italia e nel mondo in campo flebologico oppure temi a stretto contatto con la flebologia.

Il primo focus ha preso in esame il tromboembolismo venoso e le valutazioni relative agli aspetti nuovi di una patologia “antica”. La seconda sessione, invece, ha riguardato la postura e, più nel dettaglio, la dinamica corporea e le interrelazioni nella dimensione delle vasculopatie ed ha coinvolto, oltre ai flebologi, anche fisiatri e fisioterapisti. 

Il terzo focus ha interpellato il mondo giuridico sul delicato tema della responsabilità civile, penale e patrimoniale in ambito sanitario ed è stato organizzato, per l’appunto, insieme a magistrati ed avvocati. “A quest’ultimo focus si ricollega- commenta il Dr. Aldo d’Alessandro, Presidente della Sifcs e vicepresidente di FederMedici d’Europa-  l’obbiettivo fondamentale per il quale è stata posta in essere l’Associazione FederMedici d’Europa, al fine di tutelare la nostra professione dinnanzi all’aumento del contenzioso legato alle attività sanitarie. Partendo dalla considerazione che l’attività del medico non può essere considerata al pari di quella di qualsiasi altro professionista, perché diretta alla tutela della salute umana sancita dalla nostra Costituzione, non si può accettare passivamente quello cui oggi assistiamo continuamente, cioè i reiterati attacchi mediatici su una presunta, frequente malasanità o malpractice degli operatori sanitari. L’opinione pubblica- precisa ancora- ignora che nella quasi totalità dei casi cosiddetti di “malasanità” la colpanon è imputabile all’operato del medico ed i mezzi d’informazione utilizzano le potenziali e spesso imprevedibili complicanze del decorso di una malattia, attribuendole a colpe professionali, solo per fare notizia. Il risultato è che i cittadini percepiscono ogni esito negativo o parziale come colpa dei medici e delle strutture in cui questi operano. Tutto ciò ha profondamente deteriorato il rapporto medico-paziente contribuendo alla nascita di una mera “medicina difensiva” con tutte le conseguenze derivanti.”

 Altrettanto coinvolgente il focus dedicato alla malattia venosa cronica con particolare attenzione alla vena grande safena a cui, sovente, si attribuiscono le colpe della persistenza di vari disturbi del sistema venoso. La CCSVI e la scleroterapia sono stati, però, i temi centrali della Convention: protagonisti di due focus specifici, su di essi è possibile parlare della più alta innovazione. Basti pensare alla scleroterapia ecoguidata con schiuma e ai suoi nuovi orizzonti grazie alla tecnologia 3D ed alla presenza dei leader mondiali nel loro specifico campo di ricerca.

Inoltre, uno spazio è stato destinato alla Lifestyle Medicine, la medicina del futuro, ed al suo ruolo chiave nella prevenzione delle malattie vascolari. “La Lifestyle Medicine sarà per la nostra Società Scientifica tra gli argomenti di sviluppo per i prossimi anni- afferma il Dr. d’Alessandro- assieme alla neonata SEPH, Scuola d’Eccellenza di Flebologia, anch’essa protagonista di un focus all’interno della Convention. La Seph è il contenitore ideale delle eccellenze italiane in flebologia che è stata costituita su proposta della SIFCS ed è un’organizzazione aperta, dedicata alla pratica ed all’avanzamento degli studi in flebologia ed, in particolare, alla formazione della figura del flebologo considerato il fatto che- specifica d’Alessandro- non esiste una specializzazione in Flebologia ed è, perciò, importante uniformare il know-how attraverso un training certificato.”   

“La scelta di essere Convention e non Congresso- spiega inoltre il Dr. d’Alessandro- è dovuta al fatto che, ad ogni relazione, ha fatto seguito un ampio ed animato dibattito grazie al contributo deidiscussants.  L’altra peculiarità che ha contraddistinto la nostra Convention è stata la presenza di atelier pratici”. Difatti, parallelamente alle relazioni e al dibattito che avvenivanonell’auditorium, era allestita in un’altra sala uno spazio dove si alternavano i docenti intenti a sviluppare, da un punto di vista pratico, argomenti di importanza essenziale nella pratica flebologica (scleroterapia, bendaggio, ecoDoppler, mappe emodinamiche corso di linfo-taping, terapia chelante e stress ossidativi.

 

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