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FedEmo accende i motori della Formula 1: la Onlus sul circuito di Monza per Gran Premio d’Italia

thumbnail_FedEmo - Ivan CapelliSemaforo verde per FedEmo: per la prima volta la Federazione delle Associazioni Emofilici Onlus sale a bordo dei bolidi della Formula 1.

FedEmo è infatti stata presente al Gran Premio d’Italia, 14esima tappa del Circus che si è corsa ieri all’Autodromo Nazionale di Monza. Bandiera a scacchi, dunque, non solo per Nico Rosberg ma anche per i pazienti emofilici che hanno virtualmente tagliato il traguardo della corsa.

Ad ospitare una delegazione di pazienti affetti da emofilia, l’Automobile Club Milano, l’Associazione che dal 1903 rappresenta un punto di riferimento per l’automobilismo sportivo e per la vita sociale ed economica del territorio milanese, difendendo il diritto di tutti i cittadini a una mobilità efficiente, sicura e ambientalmente sostenibile.

“Come presidente dell’Automobile Club Milano – ha dichiarato Ivan Capelli – sono felice che una delegazione della FedEmo abbia potuto partecipare “in prima fila” alla partenza del Gran Premio d’Italia 2016. Monza offre un palcoscenico unico nel suo genere ed il rombo dei motori ha fatto salire l’adrenalina oltre ogni limite, così come è stato entusiasmante vivere l’invasione di pista e la festa del podio. Da testimonial FedEmo, sono stato una volta di più lieto nel vedere i sorrisi di coloro che hanno vissuto queste emozioni, perché hanno tradotto così in palpitanti sensazioni i miei racconti. La mia collaborazione con FedEmo continua perché considero il loro progetto Sport un obiettivo primario: è necessario dare a tutti la possibilità di vivere le proprie attività fisiche in sicurezza”.

Proprio la sicurezza è un tema portante di FedEmo, che già nel 2014 aveva presentato il Progetto Sa.Me.Da.® L.I.F.E. Local Infomed For Emergency, supporto tecnologico che garantisce una maggiore sicurezza nell’emergenza/urgenza medica.

Si tratta di una vera e propria chiavetta USB, impiegata in forma di pendaglio e di braccialetto, in uso nella sperimentazione, definita congiuntamente con CSAI (Commissione Sportiva Automobilistica Italiana). In caso di emergenza/urgenza, il sistema Sa.Me.Da.® L.I.F.E.® garantisce l’identificazione della persona da parte del personale sanitario e l’accesso ai suoi dati direttamente sul luogo dell’incidente, tramite smartphone o computer, evidenziando eventuali aspetti medici da tenere in considerazione nelle operazioni di primo soccorso.

E’ stata una giornata ricca di emozioni e all’insegna dell’adrenalina pura quella vissuta dai pazienti emofilici, presenti all’Autodromo lombardo. Tutti indossavano per l’occasione una maglietta con la scritta “L.I.F.E. at my wrist” (letteralmente ‘Vita al mio polso”) e il bracciale Sa.Me.Da.® L.I.F.E.®. (foto in allegato).

“Una bella giornata – ha commentato la Presidente FedEmo, Cristina Cassone – e al contempo un’importante occasione per riportare l’attenzione sul tema della sicurezza che costituisce da sempre un punto centrale nell’attività della Federazione, nonché un’opportunità per riprendere, dopo la pausa estiva, a lavorare con rinnovato impegno ai tanti progetti che FedEmo ha in corso negli ambiti dello sport, dell’emergenza–urgenza e della formazione dei giovani.” Tutte le informazioni sulle attività di FedEmo sono disponibili sul sito web www.fedemo.it

Che cos’è l’emofilia

L’emofilia è una malattia di origine genetica, dovuta a un difetto della coagulazione del sangue. In condizioni normali, in caso di ferita, le proteine del sangue si attivano a impedire l’emorragia. Nelle persone affette da emofilia, due di queste proteine, il fattore VIII ed il fattore IX, sono carenti o presentano un difetto funzionale. A causa di questo deficit gli emofilici subiscono facilmente emorragie esterne ed interne più o meno gravi che comportano conseguenze anche molto invalidanti agli arti e agli organi interni.