Vai al contenuto

Depressione post partum: i nuovi percorsi della Asl di Olbia

È Attivo il percorso“Depressione post partum” per la prevenzione, diagnosi e cura della patologia che colpisce il 2,2% delle donne in attesa. La Asl di Olbia estende l’offerta di servizi rivolti alle donne, per sostenerle anche quando la tristezza supera la felicità di esser diventate mamme. E’ attivo nel Consultorio di Olbia il percorso “Depressione post Partum: si esiste” che si occupa di prevenzione, diagnosi e cura della patologia che colpisce il 2,2% delle donne in stato di gravidanza e oltre il 10% nel puerperio (dati 2009).

 Crisi di pianto, disturbi del sonno, perdita d’appetito, assenza d’interesse nei confronti del neonato, senso di colpa e perdita di interesse nelle attività quotidiane: sono alcuni dei sintomi che possono manifestarsi dopo il parto. La percentuale di donne che subito dopo la gestazione soffre di una lieve forma di depressione (baby blues) è altissima, colpisce mediamente il 70% delle madri, mentre oltre il 10% soffre di vera e propria depressione post parto. 

Su ogni mille neomadri circa cento donne si ammaleranno di depressione, accompagnata, nei casi più gravi, da psicosi. La vastità del fenomeno ha portato la Asl di Olbia, attraverso il Consultorio Familiare, ad attivare da quest’anno un nuovo percorso dedicato alle neo mamme, perché “in questi casi è indispensabile non sentirsi sole e non vivere nella colpa e nel silenzio la propria condizione”,spiega Liliana Pascucci, direttore del Servizio Consultoriale della Asl di Olbia. “Con questo progetto intendiamo sostenere la salute psico-fisica della donna nella gravidanza e nel primo anno di vita del bambino, attraverso l’accompagnamento psicologico alla nascita, l’individuazione precoce degli indicatori di rischio per l’esordio di una depressione post-partum, il sostegno alla relazione madre-bambino”.

 Esistono tre tipologie di depressione legate al parto:

1.      Il baby blues, si manifesta attraverso frequenti e prolungate crisi di pianto, stati di tristezza e di ansia e tende a scomparire nell’arco di quindici giorni al massimo e colpisce mediamente il 70% delle neo-mamme;

  1. La depressione post-partum: si manifesta attraverso crisi di pianto, perdita d’appetito, difficoltà a prendere sonno o a rimanere svegli, assenza d’interesse nei confronti del neonato, perdita di interesse nelle attività quotidiane, senso di colpa. Il fenomeno è riscontrato in circa il 10% delle donne che hanno appena partorito, con un incremento del 30% se sono state colpite dalla stessa depressione, in occasione di un parto precedente.
  2. La psicosi postpartum: è la forma più grave di depressione e richiede misure mediche tempestive. I sintomi comprendono stati di agitazione, confusione, pessimismo, disagio sociale, insonnia, paranoia, allucinazioni, tendenze suicide o omicide nei confronti del bambino. La casistica delle psicosi post-partum è di una neomamma ogni mille.

“Durante la gravidanza e subito dopo il parto”, spiega Maria Carmen Ghiani, referente del progetto “depressione post-partum”, “la vulnerabilità della donna è fisiologicamente maggiore che in altre fasi del ciclo vitale e aumenta il rischio di insorgenza dei disturbi dell’umore con grave danno per la salute della donna e del bambino. Nel periodo della gravidanza e sino al primo anno di vita del bambino (periodo perinatale) dall’8 al 15% delle donne presenta un disturbo mentale: l’incidenza del fenomeno costituisce quindi un’emergenza, sociale e sanitaria di cui è indispensabile prendersi cura ”.

 I fattori che favoriscono l’insorgenza della Depressione Post-Partum sono molteplici:

l  Fattori ormonali, in particolare di tipo tiroideo, e fattori legati ai livelli  dei neurotrasmettitori.

l  Fattori fisici, per esempio la stanchezza indotta dai ritmi imposti dal bambino. La fatica del post-partum diventa un potente induttore di stress che a sua volta agisce sul sistema immunitario materno riducendo le capacità di reazione e di difesa; le alterazioni del sonno possono inoltre nascondere un episodio depressivo.

l  Fattori psicologici, quali una personalità caratterizzata da bassa autostima o tendente al perfezionismo.

l  Fattori cognitivi, quali la presenza di aspettative idealizzanti sull’essere madre o sul bambino.

l  Fattori relazionali, quali le difficoltà con il coniuge.

l  Fattori sociali  quali la giovane età, la scarsa rete di aiuto e sostegno.

l  Storia di depressione prima e durante la gravidanza.

l  Eventi di vita stressanti ( lutti, ecc) nell’ultimo anno prima della gravidanza

l  Riattivazione di esperienze traumatiche subite nell’infanzia e nella crescita

 “Un approccio globale alla salute della donna consente di individuare precocemente, fin dalla gravidanza, le donne con maggiore vulnerabilità bio-psichico-sociale che possono così essere  inserite in appositi percorsi di sostegno e accompagnamento psicologico alla nascita”, spiega la Ghiani.

 Il percorso del Servizio Consultoriale della Asl di Olbia prevede una fitta rete di interventi a sostegno della donna e della coppia, quali :

✔ Incontri di informazione e psico-educazione rivolti alla donna e al partner;

✔ Screening per la rilevazione precoce degli indicatori di rischio depressivo;

✔ Sessioni di rilassamento;

✔ Consulenza psicologica, rivolte sia alla donna e alla coppia;

✔ Psicoterapia individuale e di gruppo;

✔ Sostegno psicologico al gruppo dei padri .

 Per informazioni è possibile contattare il numero 0789 552403 (il lunedì dalle 09.00 alle 10.30) o inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica [email protected]  o telefonare al numero 0789 552680  lasciando il proprio recapito per poter essere richiamate.