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Depressione, la terapia è appropriata solo per il 20% dei pazienti

TYP-475909-3303892_starushIn Italia la depressione colpisce 7,5 milioni di persone, il 12,5% della popolazione. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la malattia, oggi, è il primo motivo di disabilità. Un problema serio che coinvolge famiglie e mondo del lavoro: una persona depressa su 3 lo è ancora dopo un anno, una su 10 deve continuare la terapia dopo 5 dal primo episodio, oltre la metà avrà una ricaduta nell’arco della sua esistenza. La concomitanza di altre patologie croniche, come ipertensione o diabete, peggiora la qualità di vita. Nella gestione di questi pazienti è fondamentale il ruolo del medico di famiglia. Per questo nasce il progetto “Psychè”, presentato al 31° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) in corso a Firenze. L’iniziativa, realizzata con il contributo incondizionato di Angelini in collaborazione con la Società Italiana di Psichiatria (SIP), ha l’obiettivo di trasferire ai camici bianchi del territorio le conoscenze diagnostiche e terapeutiche per la gestione del paziente con depressione (e disturbo bipolare).

“L’impatto della malattia purtroppo è sottovalutato – spiega il dott. Claudio Cricelli, presidente SIMG -. Le linee guida raccomandano un trattamento di almeno 6 mesi, per l’alto rischio di recidiva. Ma diversi studi, condotti anche in Italia, hanno dimostrato che la percentuale di persone che assumono farmaci antidepressivi in maniera continuativa e appropriata è pari solo al 20%, mentre circa il 50% sospende il trattamento nei primi 90 giorni e oltre il 70% nei primi 6 mesi. Questo comporta una mancata efficacia delle terapie, un aumento ingiustificato della popolazione esposta a possibili effetti collaterali e un aggravio di spesa per il servizio sanitario nazionale”. Il progetto “Psychè si articola in una fase iniziale di formazione di 20 medici di famiglia con “speciale interesse” in ambito neuropsichiatrico, che a loro volta hanno il compito di formare 500 colleghi, seguito da una fase attuativa a livello locale. In questo modo le conoscenze acquisite verranno utilizzate sul campo nella gestione del paziente con disturbi psichiatrici, rimandando allo specialista nei casi più complessi.

“La morbilità psichiatrica – dichiara Fabio De Luca, General Manager della Divisione Pharma Angelini – costituisce uno dei problemi di salute pubblica più rilevanti e la depressione è una delle patologie croniche prevalenti, come evidenziato anche dall’OMS. Ciò ha come conseguenza inevitabile che la maggior parte di tali pazienti venga gestito nell’ambito delle cure primarie. Il medico di medicina generale costituisce, dunque, un importante presidio per il riconoscimento, il trattamento e l’eventuale invio al servizio specialistico di pazienti affetti da tali patologie. ‘Psychè’ è un progetto senza precedenti, che mira a fornire approcci e strumenti determinanti per migliorare la gestione del paziente affetto da tali patologie”. Il progetto è partito a giugno 2014, a settembre e ottobre si sono svolti i primi corsi territoriali da parte dei medici di famiglia precedentemente “formati” che si protrarranno per tutto il 2015.

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