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Dal “Dies” mediterraneo al Wellness 2.0 di Yukendu

Le tecnologie corrono in aiuto della nostra salute

acc228x140a728048Il moderno concetto di benessere trova le proprie radici nelle antiche civiltà mediterranee. In particolare già nella Grecia Classica era evidente la correlazione tra stile di vita e salute, e infatti la parola “diaita” (“diaeta” per i latini) indicava il complesso delle norme di vita (alimentazione, attività fisica, riposo) atte a mantenere lo stato di salute. La ”diaita” era l’ordine da osservare quotidianamente per avere cura della propria salute. Un’etimologia popolare ha per secoli legato “diaeta” a “dies”, il giorno romano, riflettendo la consapevolezza del forte legame tra la salute e le pratiche quotidiane del buon vivere.

Da allora, lo stile di vita non è certo diventato più naturale. “Gli stili di vita moderni ci sottopongono a stimoli particolarmente “innaturali”, per i quali i due milioni di anni di evoluzione umana nella savana non ci hanno certamente preparato.” – aggiunge il prof. Alessandro Pratelli, docente di Psicologia Clinica all’Universitá Statale di Milano – “Questi includono l’eccesso di cibo, di grassi e di zuccheri, la scarsità di movimento, la continua vicinanza di sconosciuti l’inquinamento ambientale e l’alterazione dei bioritmi di veglia e sonno che alzano continuamente il nostro livello d’allarme, cioè di stress”.

La necessità di affrontare socialmente e individualmente questo problema è nota ed evidente. Il Ministero della Salute nel suo progetto Guadagnare Salute pone la dieta e l’attività fisica come punti fondamentali per il controllo del sovrappeso e dell’obesità.

“Ogni MMG dovrebbe innanzitutto registrare nelle proprie cartelle cliniche il peso dei propri assistiti” – propone il dott. Aurelio Sessa, Presidente del SIMG della Regione Lombardia – “Se dovessimo immaginare un’agenda di intervento per la popolazione dovremmo identificare tutti i soggetti con BMI ≥ 25.0, rilevare i fattori di rischio di perdita del normopeso e intraprendere un programma “di recupero” basato su  materiale educativo (alimentazione, attività fisica), counselling e “guida” personale e calendarizzazione dei controlli”.

“Yukendu è il primo servizio di Wellness Coaching Personale e Mobile, che ha l’obiettivo di migliorare proprio il benessere complessivo dei propri clienti – dice Paolo Gambini, uno dei Fondatori di Yukendu –  “L’approccio Yukendu è innovativo e al contempo ben radicato nella nostra storia. Parte dal concetto di “dies mediterraneo”, cioè di pratica giornaliera, che integra l’antica saggezza di Ippocrate di una buona alimentazione e di un giusto movimento, con un’antica medicina che ora chiamiamo “Mindfulness” cioè pratiche meditative per la cura della serenità e della tranquillità interiore”.

Il Wellness 2.0 è l’utilizzo della tecnologia per ricavarsi spazi da dedicare alla cura di sé e del proprio benessere. In particolare una delle assolute novità di Yukendu consiste nel fatto che “In Yukendu l’interazione coach-cliente – dichiara il prof. Carlo Galimberti – Direttore del CSRPC dell’Università Cattolica di Milano che ha prodotto due pubblicazioni su Yukendu – crea un nuovo contesto psicosociale che può essere definito un Cyberplace per il benessere o Wellness Cyberplace“, ossia una relazione che funziona perché, pur all’interno di una dimensione virtuale, acquisisce realtà dal momento che sia le caratteristiche relazionali (es. interazione coach e cliente) sia quelle semiotiche (condivisione di parole, voce, testi ed immagini) sono ben definite e condivise tra coach e cliente”.

I risultati di Yukendu a 6 mesi dal lancio confermano che questo nuovo contesto di interazione (il Cyberplace appunto) diverso da quello in cui il cliente normalmente pensa e agisce, rende molto più semplice ed efficace il percorso di cambiamento verso il nuovo: “Il cliente si sente più libero di esprimere anche quello che sarebbe difficile dire in una relazione vis-a-vis  perché, mancando l’incontro dal vivo, si azzera ogni forma di giudizio, controllo o imbarazzo, rimanendo centrati solo sul problema e sulla ricerca di soluzioni.”

Il risultato più eclatante è il sistematico miglioramento del benessere personale riportato dai clienti. Nell’arco delle 12 settimane di durata del percorso il miglioramento medio è del 48%.

Per questo metodo la definizione di dieta, non è corretta. Per dieta si intende quasi sempre infatti un periodo limitato nel tempo di restrizione, spesso non solo calorica, con abbinato un ineludibile senso di fame e di privazione.” – afferma il prof. Marco De Angelis, professore presso il Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche dell’Università di L’Aquila e ideatore del metodo alimentare proposto da Yukendu. “Noi proponiamo invece un Regime Alimentare che costantemente offre all’organismo tutto ciò che serve per vivere al meglio secondo le regole della fisiologia umana.”

Anche su questo aspetto Yukendu apporta novità importanti: un’estrema personalizzazione e un continuo adattamento alla risposta e ai bisogni cliente che viene ascoltato e seguito come individuo unico e non semplicemente incasellato in una categoria di consumo calorico giornaliero, come invece avviene normalmente. “Utilizziamo le caratteristiche personali – conclude il prof. De Angelis – tra cui dati anagrafici e antropometrici e soprattutto la % di massa magra, nonché quelle relative all’attività lavorativa e sportiva per calcolare esattamente:

  • i fabbisogni specifici per tutti i vari macro-nutrienti (proteine, carboidrati, lipidi), e quindi non solo, come solitamente succede, il fabbisogno calorico;
  • la loro distribuzione bilanciata nei diversi pasti (da 5 a 7) , proprio in base al fabbisogno specifico dei vari nutrienti nei vari orari della giornata per quella persona.”

Per ulteriori informazioni: www.yukendu.it

 

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