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Convegno nazionale AIDNID: “Mosaici diagnostici in dermatologia”

L’appuntamento domani a Milano Marittima, in provincia di Ravenna

imagesDal 6 all’8 marzo a Milano Marittima (Ravenna) si terrà il Congresso nazionale dell’Associazione Italiana  Diagnostica Non Invasiva in Dermatologia (AIDNID). Focus dei lavori, l’oncologia cutanea e nuove  strumentazioni diagnostiche. Tra i temi, ampio spazio anche al melanoma, una tra le forme tumorali più  aggressive e a più rapido indice d’incremento degli ultimi 10anni.  Come in un mosaico, anche la salute della pelle, per esser in equilibrio, passa attraverso la composizione ordinata di ogni “tassello” che la compone. Per questo – onorando così la città  ospitante, Ravenna, capitale mondiale di quest’arte – il prossimo Congresso Nazionale  dell’Associazione Italiana Diagnostica Non Invasiva in Dermatologia (AIDNID), organizzato a Milano Marittima dal 6 all’8 marzo, si intitola “Mosaici Diagnostici in Dermatologia”. Presieduto dal prof.  Ignazio Stanganelli, responsabile del Centro di Oncologia Dermatologica – Skin Cancer Unit  dell’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) IRCCS, l’importante  evento, grazie alla partecipazione dei più qualificati esperti dermatologi, affronterà intoto ogni aspetto  connesso alla valutazione dei “mosaici” cromatici e strutturali della cute – normale o patologica che sia –  mediante l’osservazione diretta o con l’ausilio di strumentazioni non invasive consolidate ed efficaci come  la dermoscopia, o più innovative come la microscopia laser confocale. In altri campi dermatologici le nuove  tecnologie e le moderne tecniche d’ingrandimento dell’immagine, permettono un migliore inquadramento  della condizione della pelle del paziente. 

Tema cardine del congresso sarà l’Oncologia Cutanea: un capitolo del più ampio mondo della  Dermatologia che, in accordo con la crescente incidenza di questo tipo di patologie tumorali, sta  assumendo sempre maggiore rilevanza. In base ai dati prodotti dalle analisi dei Registri Tumori, infatti, i  tumori cutanei (carcinomi e melanoma) presentano tassi più alti rispetto alle altre neoplasie maligne. In particolare, spicca, purtroppo, l’incremento di circa il 30% negli ultimi 10 anni del melanoma. In Italia si stima che ogni anno siano oltre 7000 le persone cui è diagnosticato un melanoma, mentre per quanto 
riguarda la mortalità si registrano ogni anno circa 1500 decessi. Nelle Regioni settentrionali i tassi arrivano fino a 12-14 casi ogni 100.000 persone, nel Sud si attestano intorno ai 6-7 casi ogni 100mila abitanti. I carcinomi hanno una elevata morbilità nella popolazione e sono raramente metastatici, mentre il melanoma cutaneo ha una prognosi infausta se non diagnosticato in fase precoce. Il melanoma, vero killer della cute, è al terzo posto tra i tumori maligni nella classe di popolazione al di sotto dei 50 anni. Di fronte a numeri così significativi, evidente, la necessità di promuovere strumenti di prevenzione sia primaria (individuazione dei fattori di rischio) sia secondaria (diagnosi precoce). Strategie dimostratesi già ampiamente efficaci tanto che “intercettare” un melanoma in stato iniziale (in situ) porta alla guarigione completa. 

In campo preventivo e diagnostico giocano sempre più un ruolo primario le tecniche strumentali. Negli ultimi anni la “mappatura” dei nevi, i sistemi computerizzati di diagnosi assistita e recentemente la microscopia laser confocale sono entrati nel percorso diagnostico nella diagnostica oncologica cutanea con importanti risultati per la ricerca e la pratica routinaria. La dermoscopia è una tecnica non invasiva che consente di analizzare strutture peculiari della lesione esaminata, altrimenti invisibili, migliorando la capacità di riconoscere i nevi benigni e i melanomi nella forma iniziale. La microscopia confocale è uno 
strumento diagnostico non invasivo, di recentissimo uso nella ricerca, che produce immagini tessutali in vivo con una risoluzione quasi istologica, una sorta di “biopsia ottica virtuale”. 

La Dermatologia italiana – spiega il prof. Ignazio Stanganelli, presidente del congresso – si colloca al primo posto al mondo per produzione di ricerca ed articoli scientifici sulla diagnostica strumentale in oncologia cutanea; questo congresso sarà sicuramente un terreno di confronto ideale per alcuni tra i 
maggiori esperti in campo nazionale, internazionale e molti giovani ricercatori. Oltre alla parte specificatamente congressuale, sabato 8 marzo è stato programmato un momento di riflessione comune, di brainstorming clinico-patologico per coinvolgere dermatologi e patologi su alcuni casi particolarmente complessi. In questa sessione sono stati coinvolti i professionisti dell’AUSL della Romagna e IRST. Inoltre sono programmate sessioni speciali ad indirizzo multidisciplinare, comunicazioni selezionate, casistica interattiva e la sessione giovani ricercatori nella diagnostica dermatologica. Per quest’ultima saranno selezionati i migliori due curricula di giovani ricercatori che saranno premiati con uno speciale riconoscimento dall’Istituto Oncologico Romagnolo. Infine, è stato previsto per il miglior poster, un premio intitolato allo scomparso dott. Paolo Carli. L’auspicio è che il congresso possa valorizzare il ruolo dell’AIDNID e confermarne il ruolo propulsivo nella valorizzazione della diagnostica strumentale in dermatologia e nella ricerca applicata; un campo dove la Skin Cancer Unit IRST potrà dare grande contributo”. Il congresso è stato organizzato anche grazie al contributo dell’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR).