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CONTAGIO INFLUENZALE: come affrontare l’influenza con i medicinali omeopatici

A cura del Dott. Dario Vicenzi, medico di famiglia esperto in omeopatia a Modena

La “stagione influenzale” 2016-2017 è iniziata con un leggero ritardo rispetto a quelle precedenti, complice un clima decisamente anomalo, che ha portato all’abbassamento delle temperature in una fase successiva a quella abituale. Il periodo epidemico, infatti, si è avviato a metà gennaio e il numero dei casi di contagio influenzale è cresciuto in maniera costante, raggiungendo il picco stagionale a metà febbraio, con un valore di incidenza pari a circa 6 casi per 1000 assistiti.

Questi sono i dati riportati da InfluNet, il sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica e virologica dell’influenza, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. La fascia di età maggiormente interessata è stata quella più bassa, dagli 0 ai 14 anni, con un’incidenza che oscilla tra i 25 e i 30 casi su un campione di 1000 assistiti. Subito dietro in classifica gli over 65: facile evincere il perché, dato che, per motivi diversi, questi sono i due periodi nell’arco della vita di un essere umano in cui le difese immunitarie sono più deboli.

In attesa di scoprire se la prossima stagione influenzale sarà mite come la scorsa, è bene però non farsi trovare impreparati dai disturbi che si diffondono prevalentemente nei mesi freddi dell’anno, come influenza, raffreddore e sindromi influenzali. Per alleviare queste patologie, i medicinali omeopatici possono essere un valido aiuto. Grazie alle loro alte diluizioni, i medicinali omeopatici non presentano, infatti, in genere tossicità chimica ed effetti indesiderati. Non provocano inoltre interazioni con altri farmaci, il che è un grande vantaggio per i pazienti politrattati come gli anziani. Infine, granuli e globuli omeopatici, le forme farmaceutiche più diffuse in omeopatia, sono molto semplici da assumere.

FOCUS – MEDICINALI OMEOPATICI

POSOLOGIA E SOMMINISTRAZIONE

La somministrazione dei medicinali omeopatici è molto semplice: i granuli e i globuli omeopatici, ovvero le forme farmaceutiche specifiche più diffuse dell’omeopatia, vanno lasciati sciogliere in bocca, preferibilmente sotto la lingua.

Per la somministrazione ai neonati e ai bambini sotto i due anni di età possono anche essere sciolti in un po’ d’acqua, preferibilmente oligominerale e a temperatura ambiente (meglio evitare la miscelazione con tisane o bevande aromatiche) e proposti in un bicchiere, nel biberon, o con un cucchiaino.

 

Influenza


Quando un soggetto influenzato respira, tossisce o parla, emette goccioline di saliva che contengono i virus influenzali e che possono essere inalati da altre persone. I virus entrano nel nostro organismo attraverso le narici o la bocca, dove si moltiplicano, diffondendosi lungo la gola e lungo il resto delle vie respiratorie, inclusi i polmoni. Sono necessari da uno a 4 giorni prima che i sintomi insorgano. Tale intervallo di tempo viene chiamato periodo di incubazione. L’influenza è infatti una patologia “progressiva”, nel senso che non esplode improvvisamente, ma anzi, ci fornisce segnali di riconoscimento attraverso precisi sintomi: dolori articolari, malessere diffuso, testa pesante, fastidio alla luce, brividi e sensazione di freddo, bruciore faringeo e astenia.

Ricorrere ai medicinali omeopatici in caso di influenza può considerarsi certamente una valida opportunità terapeutica, perché possono sia contribuire ad arrestare la malattia sul nascere, qualora la patologia fosse presa in carico all’insorgere dei primi sintomi, sia accelerandone il decorso e favorendo una rapida guarigione, nel caso fosse nella sua fase più avanzata.

In caso di influenza, consiglio Oscillococcinum, medicinale omeopatico studiato per il trattamento dell’influenza, delle sindromi influenzali e delle patologie da raffreddamento, sia in fase preventiva che sintomatica. Oscillococcinum in prevenzione, nella posologia di una dose a settimana da settembre ad aprile, aiuta a ridurre la probabilità di ammalarsi, anche in soggetti particolarmente sensibili, come i bambini in età scolare e gli anziani. In caso di dolori diffusi alle ossa, brividi, spossatezza e mal di testa, è opportuno assumere una dose di Oscillococcinum il prima possibile. Rinnovare la somministrazione fino a 3 volte ad intervalli di circa 6 ore. Con febbre, starnuti, mal di gola e persistenza di dolori diffusi in tutto il corpo, la posologia che indico è di 2 dosi al giorno, mattina e sera, per 2-3 giorni.

Un accorgimento aggiuntivo è quello di far assumere Oscillococcinum anche ai familiari della persona influenzata, per limitare il contagio. In questo caso ne va assunta una dose il prima possibile e successivamente una dose a settimana fino ad aprile.

Oscillococcinum si può assumere senz’acqua versando l’intero contenuto di una dose direttamente in bocca e facendolo sciogliere preferibilmente sotto la lingua. Ai più piccoli si può proporre il medicinale sciolto in poca acqua oligominerale, somministrandolo con un cucchiaino o il biberon.

Nell’ambito di una terapia sintomatica per curare l’influenza, è importante sapere che a Oscillococcinum possono essere associati anche alcuni medicinali omeopatici a nome comune, tenendo ben presente la sintomatologia specifica che interessa il paziente: in particolare, nel caso in cui l’influenza sia accompagnata da febbre alta e a esordio improvviso, consiglio Belladonna 9 CH, cinque granuli ogni due ore. Quando invece la febbre si presenta in maniera progressiva e con temperatura non superiore ai 38°, il medicinale omeopatico che prescrivo ai miei pazienti è Ferrum phosphoricum 9 CH, cinque granuli ogni sei ore. Arsenicum album 15 CH, infine, è indicato in caso di febbre legata a problemi gastro-intestinali: una prima dose globuli alla comparsa della febbre e, se necessario, la seconda dopo qualche ora.

Sindromi influenzali

 

Durante la stagione fredda, in particolar modo, ma anche nel corso del resto dell’anno, possono insorgere le cosiddette sindromi influenzali, che tendono a presentarsi con una sintomatologia più lieve rispetto a quella dell’influenza. La differenza, oltre all’intensità dei sintomi, sta anche nella diversa tipologia di virus che determina le due patologie: l’influenza, infatti, è causata da virus denominati Orthomixovirus e tende di norma a comparire nel periodo compreso tra ottobre e marzo; le sindromi influenzali, diversamente, sono provocate da oltre 200 tipi di virus, si manifestano potenzialmente tutto l’anno, con prevalenza nei mesi freddi, hanno sintomi meno intensi rispetto all’influenza e il decorso della malattia è generalmente più breve. In questi casi, la febbre tende a manifestarsi senza superare i 38°.

Secondo la mia esperienza, anche per il trattamento delle sindromi influenzali, risulta utile Oscillococcinum, medicinale che aiuta ad alleviare i sintomi e favorisce una rapida risoluzione della patologia. Come detto precedentemente per l’influenza, il consiglio è di assumerne una dose non appena si avvertono i primi sintomi (stanchezza improvvisa, spossatezza, sensazione di malessere, brividi estemporanei…), rinnovando la somministrazione fino a 3 volte ad intervalli di circa 6 ore.

Raffreddore

Il raffreddore è probabilmente la più comune tra le “malattie da raffreddamento”, particolarmente diffusa tra i soggetti con il sistema immunitario più debole, ovvero bambini e anziani. Freddo, sbalzi di temperatura, facilità di trasmissione e altri fattori ambientali, sono tra le cause più frequenti del contagio. Per prevenire tale patologia, consiglio l’assunzione di Oscillococcinum, una dose alla settimana durante tutto il periodo di esposizione alla malattia, da settembre ad aprile. Lo stesso medicinale, poi, può essere utilizzato alla comparsa dei primi sintomi, assumendone una dose il prima possibile, fino a tre dosi giornaliere a distanza di circa sei ore l’una dall’altra. Due dosi al giorno, mattina e sera, per almeno due o tre giorni consecutivi, è invece la posologia per il raffreddore in fase acuta, un’ottima strategia per velocizzare la guarigione. Come in occasione della sindrome influenzale, ai miei pazienti suggerisco di far assumere Oscillococcinum anche ai loro familiari, per evitare il contagio.

 

Non è mai troppo tardi per iniziare la prevenzione!

Il mio consiglio è di programmare un trattamento preventivo con Oscillococcinum fin dai primi giorni di settembre. Se non è stato possibile, suggerisco comunque di iniziare il trattamento preventivo in un qualsiasi periodo da settembre ad aprile. La posologia è di un tubo dose di Oscillococcinum alla settimana.

 

 

Alcuni semplici consigli per difendersi dal contagio influenzale

In casa…

 

La terapia omeopatica può essere associata alla messa in pratica di alcuni semplici accorgimenti di igiene domestica quotidiana, che si possono rivelare particolarmente utili per evitare, ove possibile, di incappare in situazioni di contagio tra le mura domestiche.

  • A questo proposito, è importante disinfettare frequentemente con cura i sanitari e i piani di lavoro della cucina mediante l’utilizzo di candeggina e detergenti specifici, per garantire a tutta la famiglia una pulizia a prova di virus e batteri. Questa pratica non deve essere trascurata nemmeno per gli oggetti di uso quotidiano, e di cui ci si dimentica molto facilmente: telefoni, citofoni, telecomandi, utensili e giocattoli andrebbero sempre disinfettati accuratamente, più volte nell’arco della giornata, per evitare che si trasformino in veri e propri ricettacoli per germi e batteri.
  • Inoltre, fate molta attenzione agli spazzolini da denti: anch’essi possono facilmente trasformarsi in possibili strumenti di contagio. Teneteli il più possibile distanziati l’uno dall’altro o utilizzate regolarmente i copri testina.
  • Spostandoci nelle camere da letto, infine, oltre a lavare e igienizzare coperte, cuscini e lenzuola, è buona prassi arieggiare i locali con frequenza, mantenendo sempre il giusto tasso di umidità, per facilitare la respirazione durante le ore di sonno.
  • Inoltre, quando c’è un malato in casa, suggerisco di fare particolarmente attenzione alla biancheria del bagno, lavando le salviette frequentemente e ad alte temperature. Infine, consiglio la stessa accortezza con le posate e le stoviglie usate dal malato: alte temperature per un’igiene a prova di virus e batteri.

 

…ovunque ci si trovi.

  • Lavatevi con cura le mani con acqua e sapone, strofinandole per almeno 30 secondi; questo accorgimento può sembrare scontato, ma è considerata la pratica di igiene più efficace da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per scongiurare il rischio contagio. Non avete sempre a disposizione un lavandino e del sapone? Potete portare sempre con voi un flaconcino di gel disinfettante per le mani.
  • Se abitate in una metropoli o vi capita spesso di muovervi in bicicletta o a piedi in strade molto trafficate, in cui tubi di scarico e polveri sottili la fanno da padrone, proteggetevi il viso con mascherine antismog, preservando così la salute delle vostre vie respiratorie.
  • Evitate di portare alla bocca penne e matite non vostre: questi strumenti diventano, infatti, molto facilmente ricettacolo di virus influenzali, ma in ogni caso, anche per igiene personale, è sempre buona norma “schivare” il più possibile questo comportamento.
  • Soffiatevi il naso spesso, anche per rispetto del vostro vicino di banco o di scrivania, preferendo i fazzoletti di carta usa e getta a quelli di stoffa, per evitare che diventino anch’essi un ambiente di proliferazione per i batteri.
  • Cercate il più possibile di evitare grossi sbalzi di temperatura, e nel caso non riusciste a farlo, vestitevi a strati, per impedire al sudore di “raffreddarsi” su di voi.
  • Infine, ma non ultimo per importanza, inserite nella vostra alimentazione frutta e verdura di stagione, e se riuscite a sopportarne il sapore aspro condite, ove possibile, le vostre pietanze con succo di limone, un antibatterico naturale molto efficace.