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Come i neonati percepiscono il proprio corpo nei primi giorni di vita

neonati-se-dormono-di-piu-crescono-di-statura_1276Il neonato ha consapevolezza del proprio corpo nei primi giorni di vita? E se sì, quali sono i fattori implicanti nel processo di consapevolezza del sé corporeo? Il riconoscimento del sé c’è già alla nascita o si sviluppa gradualmente con l’esperienza postnatale? Con lo scopo di dare una risposta a queste domande, la dottoressa Maria Laura Filippetti (Birkbeck College, University of London), in collaborazione con il gruppo di ricerca guidato dalla dottoressa Teresa Farroni dell’Università di Padova, ha misurato il comportamento visivo dei neonati in relazione a stimolazioni visivo-tattili.  Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista «Current Biology», ha evidenziato come i neonati siano capaci di elaborare l’informazione proveniente da diversi canali sensoriali, in particolare quando lo stimolo visivo mostrato ha una rilevanza per il corpo del bambino.

«Non sappiamo se i 40 neonati presi in esame hanno identificato il volto osservato come il proprio – spiega la dottoressa Farroni -, tuttavia gli esperimenti dimostrano per la prima volta che fattori fondamentali per la percezione del proprio corpo sono presenti già alla nascita. Così, in una prospettiva di studio relativo allo sviluppo sociale atipico, come nel caso dell’autismo, si potrebbe ipotizzare che l’incapacità di socializzare si abbia a partire da una incapacità di percepirsi come individui».

 Nel primo esperimento a 20 neonati è stato presentato un video raffigurante un volto dinamico di un bambino che veniva sistematicamente toccato sulla guancia con un pennellino: la guancia corrispondente del neonato poteva venir toccata nello stesso momento o con un ritardo temporale.

Nel secondo esperimento, altri 20 neonati sono stati osservati usando un volto questa volta invertito (e quindi non associabile al proprio corpo) con lo scopo di verificare il ruolo dello stimolo visivo per la rilevazione della corrispondenza tra informazione proveniente da diversi canali sensoriali.

I dati derivanti dall’osservazione del comportamento visivo dei neonati ci mostrano una preferenza per lo stimolo visivo perfettamente sincrono soltanto quando guardano il volto dritto (identificato come corpo proprio). Nessuna preferenza visiva è stata osservata nel caso del volto invertito.

 Il lavoro di ricerca è stato condotto grazie a un progetto di ricerca finanziato dalla Marie Curie, che prevede la collaborazione tra il Centre of Brain and Cognitive Development, Birkbeck college di Londra e il Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova.