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Come difendersi dalle allergie da pollini

images-85Come sarà questa stagione pollinica, cosa devono temere i soggetti allergici? Come prepararsi? Con gli esperti della Sezione di Allergologia dell’IRCCS Fondazione Maugeri di Pavia vediamo i pollini cui fare attenzione e come intervenire. Al via il monitoraggio che si può ricevere direttamente via mail.

 Gli esperti allergologi la danno già al via, gli allergici la temono. Cosa fare? Come prepararsi? E soprattutto come sapere quando gli starnuti faranno capolino? Questa stagione 2015 per tutti coloro che soffrono di allergie da pollini si presenta abbastanza simile alla precedente: piogge scarse ma inverno decisamente mite e una primavera che già a fine febbraio si è fatta sentire, nelle temperature così come nelle fioriture.

 “Con la pollinosi – spiega il Dr. Antonio Meriggi, responsabile la Sezione di Allergologia e Immunologia Clinica dell’IRCCS Fondazione Maugeri di Pavia – una delle più tipiche malattie allergiche dovuta all’inalazione di pollini, dobbiamo ormai imparare a convivere  non soltanto a primavera ma, a causa dei cambiamenti climatici, da gennaio ad ottobre. E come struttura siamo già preparati ad accogliere nei nostri ambulatori tutti coloro che hanno il dubbio di essere allergici. Non dimentichiamo che i sintomi dell’allergia da polline in questa stagione ancora invernale possono essere confusi con i sintomi da raffreddamento, (naso che cola, starnuti, ostruzione nasale); da qui l’importanza di eseguire test diagnostici per capirne le cause che nel caso di allergie attraverso test cutanei, o prick test. Sottolineiamo l’importanza di una diagnosi corretta in quanto la rinite allergica è un fattore di rischio significativo dell’asma bronchiale, quindi non va trascurata”.

 Da qui l’opportunità di accompagnare da subito la popolazione degli allergici in questa stagione con il monitoraggio dei pollini e l’elaborazione dei dati anche in funzione delle condizioni meteorologiche nelle Stazioni di Monitoraggio Aerobiologico: “Dati preziosi – afferma il Dr. Carlo Biale, medico allergologo presso la Sezione di Allergologia e responsabile della Stazione di Monitoraggio – che consentono di sapere dove e quanto si concentrano i pollini nella zona in cui viviamo.

Le diverse condizioni metereologiche e climatiche influenzano, infatti, la distribuzione delle famiglie botaniche sul territorio e il loro periodo di fioritura: l’aria calda e secca, così come il vento, favoriscono la dispersione dei pollini mentre l’umidità tende a ritardare la pollinazione e la pioggia fa cadere i pollini al suolo. Per l’area pavese con le stazioni dei Centri di Pavia e Montescano di Fondazione Maugeri il dato è visibile sul nostro sito (http://www.fsm.it/uo.php?id=5711) e il bollettino, su richiesta ([email protected]) può essere ricevuto direttamente a casa via mail. A livello nazionale si può consultare la rete di monitoraggio RIMA (http://www.ilpolline.it/i-centri-della-rete/) di cui Fondazione Maugeri fa parte, con le concentrazioni nelle varie Regioni e provincie”.

 

A quale pollinosi appartieni?

pollinosi precoce o pre-primaverile: si manifesta tra gennaio e marzo, provocata dai pollini di betulla, nocciolo, ontano, carpino e cipresso.

pollinosi primaverile-estiva” (tra aprile e luglio con una breve ripresa a settembre) è dovuta principalmente ai pollini di piante erbacee, soprattutto alle graminacee, ma anche a pollini di erbe selvatiche (Parietaria, Plantago lanceolata) e ad alberi (Oleacee: olivo, frassino, ligustro).

pollinosi estivo-autunnale  è dovuta soprattutto a pollini di Composite (ambrosia, assenzio).

 

Anno 2014, i numeri dell’allergia in Fondazione Maugeri: oltre 5mila visite, di cui 3mila con problemi respiratori; tra questi quasi 2mila soggetti si sono rivelati sensibilizzati ai pollini.

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