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Il giradito: di cosa si tratta e come si cura?

giradito

Il patereccio, conosciuto comunemente con il nome di giradito, è un’infezione particolarmente dolorosa che colpisce le dita delle mani e quelle dei piedi. Appare come una bolla purulenta, che si ingrandisce con il progredire dell’infiammazione. Generalmente il giradito colpisce la parte terminale delle dita, quella sotto l’unghia. Quando, però, il fenomeno si aggrava, può arrivare ad estendersi anche al polpastrello.

Esistono tre diverse tipologie di giradito: quello superficiale, quello cutaneo e quello profondo. Il primo è quello comunemente più diffuso, meno doloroso e dai tempi di guarigione più brevi che colpisce la zona superficiale della pelle e coinvolge una o due dita; il secondo, invece, colpisce la zona delle dita coinvolgendo anche l’epidermide sotto ungueale ed è, quindi, più grave; il terzo, è il patereccio profondo, in presenza del quale la contaminazione raggiunge sia le ossa che i tendini. Si tratta, come è facile immaginare, di un’infezione potenzialmente pericolosa che, se non curata, può ledere la funzionalità dell’arto.

Quali sono le cause che portano alla comparsa del giradito?

Contrarre questo tipo di infezione è tutt’altro che difficile. Il patereccio è per lo più generato da stafilococchi e streptococchi che infettano la zona interessata in seguito ad una ferita, per questo i fattori di contagio più diffusi sono quelli di natura batterica. Spesso, in seguito a semplici graffi o traumi causati da schegge di legno o pezzi di vetro può causare l’infezione. Meno comune, invece, è l’origine virale del giradito. L’infezione è causata dal virus dell’herpes simplex che tende ad attecchire su labbra o genitali. Il contatto di una lacerazione con queste zone può determinare l’insorgere del patereccio.

In sintesi, il giradito si sviluppa in seguito a piccole ferite o schegge che possono penetrare nei tessuti molli delle dita. Inoltre, chi ha l’abitudine di mangiarsi le unghie e le pellicine è più predisposto a questo tipo di infezione che, come abbiamo detto, tende a colpire prevalentemente le dita delle mani.

Come riconoscere il giradito e quali sono i sintomi?

Il giradito si presenta come un fastidio nell’area delle dita delle mani o dei piedi dovuto alla presenza di una vera e propria sacca di pus, che tende a prudere e a pulsare. Il dito affetto da patereccio si presenta rosso e gonfio nella zona vicino all‘unghia. Generalmente, se curato, tende a guarire nel giro di pochi giorni, se trascurato, invece, può favorire l’insorgere di un’infezione che potrebbe far estendere l’infiammazione anche ad altri strati della pelle. Oltre all’arrossamento possono presentarsi altri sintomi legati all’infezione come la febbre, gonfiore dell’area interessata e forti dolori.

È importante riconoscere subito il giradito, perché sottovalutarne la gravità e trascurarlo può portare ad un aggravarsi dell’infezione che può arrivare a raggiungere nell’arco di pochi giorni la parte sottocutanea e addirittura le ossa delle dita. Esistono casi, meno comuni, in cui il giradito profondo appare improvvisamente e può provocare un’osteite, se colpisce le ossa, o artrite, se interessa un’articolazione. Nei casi davvero gravi l’infezione può colpire anche i tendini, provocando dolore e soprattutto difficoltà nel movimento delle mani.

Come curare il giradito?

Sin dai primi sintomi è bene intervenire subito. È importante recarsi dal medico che valuterà la situazione e prescriverà i farmaci più indicati come antisettici o antibiotici per evitare che la forma si acutizzi e degeneri. Il fastidio è prevalentemente dovuto alla presenza di una vera e propria sacca di pus, che tende a prudere e a pulsare. Se l’antibiotico non si rivela sufficiente, è necessario intervenire chirurgicamente. L’intervento consiste nella rimozione del pus e dei tessuti necrotici in anestesia locale. In seguito all’intervento verrà prescritta una cura antibiotica. Il patereccio di origine virale, invece, guarisce spontaneamente nel giro di qualche settimana. Per facilitare e velocizzare la convalescenza, sarà però opportuno anche in questo caso assumere dei farmaci antibiotici.

Tenendo fermo il fatto che è importante recarsi immediatamente dal proprio dottore quando si presentano i sintomi di patereccio, esistono dei rimedi naturali che, se non curano il disturbo, perlomeno aiutano a lenire il dolore. Il primo “rimedio della nonna” consiste nel preparare un impacco a base di latte, aglio e mollica. Mettete a bollire in un pentolino due dita di latte, due spicchi di aglio grattugiato e della mollica di pane. Il composto finale dovrà essere pastoso, quindi aggiungete la mollica finché non avrà assorbito completamente il latte. Quando sarete soddisfatti del risultato, attendete che si raffreddi. Il cataplasma, una volta intiepidito, andrà poggiato sulla zona infetta. Se serve, utilizzate delle bende di cotone con cui fasciare temporaneamente il dito.

Un altro rimedio fai date per la cura del giradito, consiste nel preparare una miscela di acqua tiepida e sale, nella quale immergere la zona infetta per qualche minuto al giorno. Per alleviare il dolore potrete, inoltre, inserire il dito infetto nella polpa di mezzo limone oppure applicare, sempre con delle bende di cotone, un impiastro di farina di riso e semi di lino. Esiste poi un potente antinfiammatorio naturale, l’olio di tea tree, le cui proprietà antibatteriche e antimicotiche possono essere di grande aiuto per la cura del patereccio. Ciò che occorre fare è unire qualche goccia di olio di tea tree con dell’olio di oliva e applicarlo sulla zona interessate per poi coprirla con una garza sterile. Per vedere risultati, sarà necessario ripetere l’applicazione almeno due volte al giorno. Infine, la malva è ottima contro il bruciore e il gonfiore. In questo caso basterà realizzare un infuso con alcune foglie di questa pianta e creare un impacco da applicare sulle dita infette per circa 15 minuti.
Nel caso in cui l’infezione non regredisse spontaneamente nel giro di un paio di giorni, sarà comunque sempre opportuno consultare il medico di famiglia o, se preferite, un dermatologo.

Come prevenire il giradito?

Infine vi ricordiamo che è anche possibile prevenire l’infezione attraverso una serie di piccoli accorgimenti. Per migliorare la salute delle mani, una volta a settimana immergetele in una ciotola colma di olio di oliva tiepido. In alternativa ricordatevi di curare sempre le mani con un olio specifico per cuticole e di applicare, quotidianamente, una buona crema. In questa maniera non soltanto preverrete l’infezione, ma avrete mani più sane e più belle.

Giradito: I Rimedi Naturali per curarlo

Tea tree oil

Tra gli oli essenziali, il tea tree oil occupa un posto di primo piano anche contro il giradito in quanto è un antibiotico e antisettico naturale. Meglio non utilizzarlo puro ma veicolato in olio di mandorle dolci o jojoba (bastano 2 gocce in mezzo cucchiaino di olio vettore). Applicate sul giradito e coprite con una garza e un cerotto, ripetete l’operazione 2 o 3 volte al giorno.

Calendula

Altro rimedio naturale per curare il giradito è fare degli impacchi di calendula utilizzando qualche goccia di tintura madre diluita in acqua, oppure in soluzione  gel; in alternativa anche l’infuso a base di questa pianta può andare bene.

Anche in questo caso gli impacchi sono da fare più volte al giorno.

Malva

Altro potente infiammatorio naturale proviene dalla pianta malva. Si può preparare un normale infuso e poi utilizzarlo una volta tiepido per immergere il giradito più volte al giorno.

Arnica

L’arnica può essere utilizzata per contribuire a ridurre gonfiori e dolori dovuti al giradito. Può essere applicata più volte al giorno con delicatezza e facendo attenzione che venga assorbita del tutto. Disponibile sia in crema gel che in olio.

Verbasco

Il  verbasco è consigliato in caso di giradito, geloni, ma anche piaghe, ferite, emorroidi, ecc. Generalmente si fanno bollire per 5 minuti le foglie secche di verbasco nel latte, si lasciano raffreddare e poi si applicano sul giradito più volte al giorno o si immerge direttamente il dito per circa 15 minuti. Disponibile anche in tintura madre.

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