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Capire e curare il dolore: a Catania il Progetto ‘Come’, campagna di formazione sulla comunicazione efficace per il trattamento dei pazienti anziani

 I geriatri e gli altri specialisti che si occupano di pazienti anziani saranno in aula oggi, a Catania, per un corso che attraverso la “comunicazione efficace” insegna le tecniche più avanzate di diagnosi del dolore. L’iniziativa, dal carattere particolarmente innovativo e con un marcato sfondo etico-sociale, è denominata Progetto ‘Come’, e nasce con il sostegno incondizionato di Grunenthal Italia. Affronta e risolve uno dei punti più critici nel rapporto con pazienti in età avanzata: la difficoltà che la maggior parte degli anziani incontra nel rappresentare al medico le proprie sofferenze. Il problema è estremamente diffuso: “L’80% degli ultrasessantacinquenni soffre di dolore e l’Italia è la seconda nazione più anziana d’Europa”. Con queste parole il  professor Giuseppe Paolisso, Responsabile Scientifico del Progetto ‘Come’, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Seconda Università degli Studi di Napoli e Presidente della Sigg (Società Italiana di Gerontologia e Geriatria), introduce la tappa catanese della campagna di formazione interattiva.

‘Come’ è un progetto itinerante, partito da Brescia lo scorso 26 maggio, che in 13 tappe insegna agli specialisti di diverse branche mediche le più aggiornate tecniche di comunicazione per comprendere il dolore geriatrico e stimolare il paziente a raccontare il proprio sintomo,  partecipando attivamente alla terapia.

Il dolore dell’anziano è sicuramente sottodiagnosticato e sottostimato – spiega il professor Mario Barbagallo, Direttore della Cattedra di Geriatria dell’Università di Palermo, Responsabile Scientifico della giornata catanese del Progetto – alla base di questa inefficienza c’è senz’altro un problema di comunicazione tra medico e paziente: la campagna ‘Come’ mira a lavorare su questa relazione, anzitutto per accrescere la fiducia dell’anziano nelle capacità del proprio medico di aiutarlo a combattere la sofferenza, e poi per sviluppare l’abilità dei geriatri nel comprendere, attraverso il racconto dei propri pazienti, caratteristiche e cause del dolore che lamentano. Mi pare che sia utile agli scopi del Progetto anche la formula delle diverse tappe: incontri interattivi, fondati sul confronto tra gli specialisti presenti, molto diversi dal format un po’ consumato della classica lezione frontale”.     

La giornata di Catania del Progetto ‘Come’ prenderà il via alle 09:00 e i medici iscritti saranno accolti dal professor Domenico Maugeri, coordinatore della tappa etnea, Associato di Geriatria dell’Università di Catania, che sottolinea due aspetti psicologici della relazione tra geriatra e paziente anziano: “Una comunicazione davvero efficace tra lo specialista e il paziente ormai attempato deve tendere anzitutto a sconfiggere la rassegnazione che spesso gli anziani manifestano nei confronti del dolore, perché non è vero che questo sintomo sia per così dire intrinseco alla terza età. Il dolore si può combattere, purché i geriatri siano in grado di farlo con la terapia appropriata. Il tema della cura mi fornisce lo spunto per la seconda considerazione inerente un rapporto positivo tra medico e anziano: lo specialista deve essere in grado di rassicurare il paziente circa gli effetti collaterali dei farmaci, anzitutto tenendolo al riparo da questi effetti indesiderati e dai rischi d’interazione tra le diverse medicine che gli anziani sono sovente costretti ad assumere”. I profili farmacologici del trattamento del dolore nel paziente anziano costituiscono infatti uno dei temi centrali degli incontri del Progetto ‘Come’ e nella tappa catanese saranno affrontati dal professor Filippo Caraci, docente di Psicofarmacologia dell’Università di Catania. Dopo l’appuntamento odierno, il Progetto ‘Come’ farà tappa domani a Torino, per poi proseguire alla volta di Genova, Firenze, Bologna, Bari, Milano, Perugia, Roma e Treviso.