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Ambiente, sostanze chimiche e cancro: una padovana nel team di ricerca internazionale

La Dottoressa Pavanello fa parte del team internazionale che studierà l’instabilità genetica

«Anche se abbiamo appreso molto circa i rischi connessi ad alcune singole sostanze note per essere cancerogene, sappiamo in realtà molto poco dei rischi di cancro che potrebbero essere attribuiti agli effetti combinati delle tante sostanze chimiche alle quali siamo esposti nella nostra vita quotidiana» spiega Sofia Pavanello, dottoressa dell’Unità Operativa di Medicina del Lavoro del Dipartimento di Scienze Cardiologiche, Toraciche e Vascolari dell’Università di Padova, che è stata selezionata per far parte della task force internazionale di The Halifax Project, progetto operativo che coinvolge circa 300 ricercatori appartenenti ai più prestigiosi istituti di ricerca del mondo.

L’iniziativa, organizzata da Getting to Know Cancer, ONG guidata dal Dottor Leroy Lowe di Nuova Scozia, ospiterà nella città Canadese di Halifax quattro giorni di workshop nel mese di agosto dove lavoreranno due task forces. La prima analizzerà il legame tra i rischi connessi alla salute e l’esposizione quotidiana a miscele di sostanze chimiche, come gli idrocarburi policiclici aromatici. La seconda, valuterà ciò che è emerso finora sulla complessità del cancro, per progettare un approccio nuovo alla terapia, basandosi sul problema della resistenza terapeutica e la recidiva della malattia.

La Dottoressa Pavanello fa parte del team che studierà l’instabilità genetica. L’inserimento in questo gruppo di lavoro è dovuto alla sua già consolidata esperienza di ricerca sugli effetti genetici delle esposizioni ambientali e professionali e dello stile di vita (abitudine al fumo, abuso di alcol) e tra questi effetti in particolare l’accorciamento dei telomeri, ossia sequenze di DNA nelle regioni terminali dei cromosomi, importanti per la stabilità genetica delle cellule.

Questo progetto è un passo in avanti particolarmente importante perché molto è ancora da chiarire sulle esposizioni ambientali e sullo sviluppo del cancro.

«Negli ultimi anni la comprensione dei meccanismi del cancro è drammaticamente avanzata mostrando ad esempio che le cellule tumorali presentano delle proprietà biologiche distintive, gli hallmarks, che vengono acquisiti con strategie, tempi e in tipi cellulari diversi. Questi hallmarks includono la proliferazione e il metabolismo incontrollati, resistenza all’apoptosi, l’immortalità, il blocco dei geni oncosoppressori, l’instabilità genomica, l’infiammazione, l’inibizione delle difese immunitarie, la metastasi e l’angiogenesi. Queste nuove conoscenze, tuttavia, non sono state accompagnate da cambiamenti sostanziali nelle procedure di valutazione dell’esposizioni a cancerogeni ambientali e del rischio che ne consegue» sottolinea la dottoressa Pavanello.