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Al via il Codice Rosa per aiutare le donne vittime di violenza

E’ attivo anche nell’Asl 11 “Codice Rosa”,  un percorso di accesso al Pronto Soccorso riservato alle vittime di violenze: donne, ma anche bambini, anziani, immigrati, omosessuali.
Il Codice, a cui è dedicata una stanza apposita nel Pronto Soccorso, viene assegnato da personale addestrato a riconoscere segnali non sempre evidenti di una violenza subita anche se non dichiarata e non appena scatta, entra in funzione una task force composta da personale sanitario (medici, infermieri, psicologi) e dalle forze dell’ordine, che si attivano subito per l’individuazione dell’autore della violenza. Dai primi del mese di maggio 2013 sono stati registrati 7 casi.

Il “Codice Rosa” non è un nuovo centro di riferimento né una nuova struttura aziendale, ma una modalità lavorativa di “squadra” che motiva e sviluppa la possibilità  sia di accogliere, riconoscere e curare, sia di “ascolto” attento di coloro che arrivano al Pronto Soccorso, mettendo in “rete” quello che già esiste, raccordando e potenziando l’azione dei diversi soggetti istituzionali, e migliorando i percorsi e la presa in carico territoriale.

In questo contesto, la formazione continua è un elemento indispensabile per sensibilizzare il personale socio-sanitario, forze dell’ordine, privato sociale, amministratori, a promuovere azioni di prevenzione di comportamenti maltrattanti, riconoscere il fenomeno della violenza e sapersi relazionare, rilevare i segnali diretti e indiretti di violenza, curare e attivare il percorso integrato di accoglienza e di uscita dalla violenza.

Merita ricordare che per contrastare la violenza di genere (su cui è incentrato il progetto “Codice Rosa”) il primo agosto 2011 tra Società della Salute di Empoli, Società della Salute Valdarno Inferiore e Asl 11 è stato siglato un protocollo di intesa per la costituzione di un tavolo interistituzionale congiunto e di un tavolo tecnico operativo al fine di mettere in rete in maniera integrata  tutte le risorse territoriali esistenti  messe a disposizione dai soggetti  non solo pubblici, ma anche del privato sociale, impegnati quotidianamente in azioni di contrasto alla violenza ai danni dei più deboli.

Il progetto

Il progetto “Codice Rosa” nasce nell’Azienda Usl 9 di Grosseto il 1 gennaio del 2010, nel 2012 diviene progetto regionale con l’avvio della sperimentazione nelle Aziende Usl di Arezzo, Lucca, Prato e Viareggio. Viene firmato un protocollo d’intesa tra la Regione e la Procura Generale della Repubblica di Firenze.

La bozza del piano socio-sanitario della Regione Toscana lo indica tra i progetti regionali prevedendo la sua diffusione entro il 2014  in tutti i PS delle Aziende sanitarie toscane, per assicurare accoglienza, cura e assistenza alla popolazione su tutto il territorio regionale.

Nel 2013 con la DGRT n. 339 è stato esteso  a 5 nuove Aziende (Empoli, Pisa, Livorno, Careggi e Meyer). Il Codice Rosa si occupa di tutte le vittime di violenza sessuale e domestica appartenenti alla categoria denominata fascia debole. Il termine “fasce deboli” è utilizzato dai Magistrati per indicare i reati  commessi su soggetti che a causa della loro situazione di debolezza, più facilmente possono diventare vittime di violenze. I reati di cui si occupano riguardano: abusi sessuali minorili, violenze sessuali, traffico pedopornografico, maltrattamenti in famiglia, contro i minori e disabili,  truffe e furti ai danni di anziani.

Il vero cuore del progetto è la realizzazione di una rete Task Force interistituzionale rappresentata da soggetti diversi: Asl, forze dell’ordine, magistratura, politica, terzo settore, pubblica amministrazione in grado di intervenire con professionalità e tempestività per l’effettuazione di interventi di specifico interesse sanitario, regolati da protocolli comuni e condivisi e garantire la continuità assistenziale con le strutture territoriali aziendali e le associazioni del privato sociale che operano a livello territoriale, per potenziare il collegamento con le azioni sul territorio per assicurare tutela e sostegno alle vittime di violenza  successivamente alla presa in carico del Pronto Soccorso.

Il progetto “Codice Rosa”, nel primo anno di attività, ha permesso di far emergere oltre 1455 casi di maltrattamenti e abusi, stando ai dati forniti dalle Aziende Usl di Lucca (250), Prato (338), Arezzo (241), Grosseto (466), Viareggio (160).