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Aids : due pazienti guariti dopo un trapianto di midollo

Dopo trent’anni di infezione stop all’uso di farmaci antiretrovirali

Hanno lottato per trent’anni contro l’Aids, ma forse ora sono riusciti a vincere la battaglia più importante contro l’infezione. Grazie a un trapianto di midollo osseo due pazienti americani hanno smesso di usare i farmaci antiretrovirali per combattere il virus. E’ ancora presto per dire che L’Hiv nelle loro cellule sia stato sconfitto definitivamente, ma il risultato ottenuto dopo l’operazione, al momento, è considerato una prima importante vittoria sulla malattia. A rivelarlo sono stati i ricercatori del Brigham and Women’s Hospital (Bwh) di Boston, durante l’International Aids Society Conference a Kuala Lumpur.

Per uno dei pazienti sono trascorsi quasi quattro mesi senza prendere farmaci – affermano i medici – e senza alcun segno del ritorno del virus“. Ma il team avverte che “è comunque troppo presto per parlare di una cura definitiva, in quanto il virus potrebbe ripresentarsi in qualsiasi momento“.

Entrambi avevano sviluppato un linfoma per il quale hanno dovuto subire un trapianto di midollo. Dopo l’operazione, non è stata rilevata più traccia dell’Hiv nel sangue. Ormai sono passati rispettivamente  due e quattro anni. Inoltre non prendono più farmaci antiretrovirali (necessari per la cura anti Hiv) dall’inizio di quest’anno (uno da 4 mesi e l’altro da 7 settimane)”.

I due casi vanno ad aggiungersi a quello di Timothy Brown, ribattezzato ‘paziente Berlino‘, anche lui giudicato ‘guarito‘ dall’Hiv dopo un trapianto di midollo e al caso del bambino del Mississippi che ha ricevuto la terapia antiretrovirale subito dopo la nascita.

C’è il rischio, però, che il virus possa restare incubato in alcune parti del corpo del paziente anche per qualche anno. A tal proposito i medici hanno ritenuto opportuno adottare la massima cautela in merito. “Non vogliamo sbilanciarci e dire che questi pazienti siano stati ’curati’. Ma ad oggi i risultati sono molto incoraggianti“. Lo  ha dichiarato Daniel Kuritzkes del Brigham and Women’s Hospital di Boston.

Kevin Frost, capo Fondazione per la ricerca sull’Aids, sostiene che “questi risultati danno finalmente nuove e importanti informazioni che potrebbero anche modificare le attuali considerazioni sul virus e sulla terapia genica. Nonostante il trapianto di cellule staminali non sia una valida alternativa, tra le cure per le persone con Hiv su vasta scala, a causa dei costi e della complessità, questi nuovi casi potrebbero aiutare a sviluppare nuovi approcci per il trattamento della malattia“.